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Roma: ex Assessori, rivalutare ruolo Dc in crescita Capitale

03 Maggio 2022

Campidoglio

Rivalutare l'apporto che le amministrazioni Dc di Roma e la sua classe dirigente hanno dato alla definizione della citta' come una delle grandi capitali europee, merito che non puo' essere attribuito solo alle cosiddette Giunte Rosse nate dopo il 1976. Lo scrivono in un lungo documento analitico gli "Amici di Piazza Nicosia", vale a dire 6 ex amministratori Dc capitolini oggi impegnati in diversi schieramenti politici (Franco Cioffarelli, Lucio D'Ubaldo, Pietro Giubilo, Elio Mensurati, Gabriele Mori, Massimo Palombi). Il documento e' stato diffuso in occasione dell'anniversario dell'attentato del 1979 contro la sede romana della Dc in piazza Nicosia. "La filosofia che anima lo scritto - si legge nel documento - consiste essenzialmente nell'onesto tributo alla capacita' di dialogo che la classe dirigente democristiana mise a disposizione di una politica inclusiva, volta a benefico della crescita e dello sviluppo della citta'. Interi capitoli di questa ricerca dovranno riempire gli attuali vuoti, per adesso coperti dalla coltre di silenzi o censure". "La ricostruzione materiale della Roma uscita martoriata dalla guerra - si legge ancora -; il grande sforzo compiuto con le Olimpiadi del 1960, anche portando l'Eur a dignita' di valido esempio di urbanizzazione; l'operazione del Piano Regolatore (1962-1965) per dare un assetto moderno alla realta' urbana; le trasformazioni che hanno interessato i servizi a rete, dagli ospedali alle scuole ai presidi sociali, dal risanamento delle Borgate all'allestimento di opere fondamentali, come i depuratori e la prima moderna gestione dei rifiuti; il modello (sobrio) di sostegno alla organizzazione dei Giubilei e gli interventi strategici per i Mondiali del '90, senza contraccolpi giudiziari (malgrado l'imminente Tangentopoli); il lavoro attorno al profilo internazionale di citta' , a partire dal lontano gemellaggio esclusivo con Parigi; il profondo riassetto amministrativo, in specie con il decentramento circoscrizionale (oggi municipale); tutte cose, e non sono tutte, che possono e debbono perlomeno incuriosire, farsi materia di confronto culturale e politico, servire alla "lettura" dei problemi affrontati e alla formazione, indirettamente, di possibili strategie a venire". Gli estensori del documento chiedono che prosegua un confronto pubblico "al fine di stimolare un processo di chiarificazione sul ruolo svolto dalla classe dirigente cattolica".

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