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Lo Stato italiano vuole trattenere yacht e ville degli oligarchi: Draghi e co. cercano il colpo grosso

Lo Stato punta a saccheggiare gli oligarchi "rei" di essere amici di Putin. Pronto uno stanziamento di 10 milioni per le spese, Leu ha presentato un emendamento che punta a "non sobbarcarsi costi troppo onerosi"

27 Aprile 2022

Yacht, 2022

Yacht (Fonte Twitter @Area51cinqueuno)

È lo Stato a pagare gli ormeggi e la manutenzione delle ville e degli yacht di lusso. Gli oligarchi a causa del conflitto russo-ucraino vedono i propri beni congelati principali. Ma per il governo c'è una buona notizia: in futuro infatti potrà rivalersi su di loro per riscuotere il denaro e quando le sanzioni svaniranno, trattenere i beni per rifarsi di quanto speso. E arrivare anche a venderli. È una soluzione su cui il governo sta lavorando per risolvere la grana delle mega-proprietà. Una beffa per gli oligarchi che pagano solamente la vicinanza a Putin, senza avere mai messo in mezzo il becco a questa guerra. Ma il governo, probabilmente, dovrà passare in mezzo ai ricorsi degli oligarchi.

Lo Stato italiano vuole impossessarsi di yacht e ville degli oligarchi

Per il governo addirittura i mega-yacht sono diventati una presenza ingombrante nei porti, mentre alcune delle proprietà di lusso sono già state danneggiate. Lo Stato ha stanziato 10 milioni di euro per gestire i beni più lussuosi degli oligarchi che vuole averli tutti per se non appena finirà la guerra. Saranno gli amministratori ad occuparsi di pagare i porti e i custodi delle ville. Questi ultimi proveranno anche attutire i costi affittando barche ingombranti come il Lady M di Alexey Mosdashov, 65 metri e una pista di atterraggio per gli elicotteri.

La guerra può costare cara, agli ultraricchi del Cremlino. Che potrebbero vedersi letteralmente "saccheggiati" da Draghi e co. Per gli alti funzionari italiani non si aspetta un'impresa facile però: riuscire a vendere uno yacht come il Dilbar di Usmanov è impresa quasi impossibile. In quel caso saranno la Guardia di Finanza, il ministero dei Trasporti o il ministero della Difesa ad acquisire le barche di lusso nel loro arsenale. Per far cosa, difficile dire. 

I beni, purtroppo per lo Stato Italiano, non possono essere messi all'asta perché restano dei russi. Ai beni congelati viene applicato il decreto legislativo 109 del 2007, che fu introdotto per la lotta al terrorismo. Ora quelle norme vanno adattate e rafforzate, perché non erano tarate su proprietà ultramilionarie.  

Lo Stato pronto a "non sobbarcarsi costi troppo onerosi"

Vasco Errani di Leu, sta presentando un emendamento che punta a "fare in modo che lo Stato non debba sobbarcarsi dei costi troppo onerosi e possa poi rivalersi sugli oligarchi quando i beni saranno scongelati". La proposta di Leu vuole introdurre alcune modifiche all'articolo 12 del decreto 109 del 2007, che disciplina i poteri dell'agenzia del Demanio sulle risorse bloccate ai terroristi. Uno stanziamento di 10,7 milioni di euro nel 2022 è previsto per far fronte a tutti i costi per il congelamento dei beni. Tanti soldi, e non è detto che bastino

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