04 Marzo 2022
Il dittatore Putin, perché questo il premier russo è diventato agli occhi del mondo nelle ultime settimane, avanza sull’Ucraina, non ha intenzione di fermarsi e anzi rincara la dose; se non verranno accettate tutte le sue condizioni, l’invasione ucraina, con annessa morte di migliaia di civili ed esodi in tutta Europa, non terminerà. Fanno paura queste affermazioni ma fa ancora più terrore la sicurezza con la quale Putin le dice; sicurezza sospetta, viste le sanzioni a cui sa di andare incontro, che potrebbero far collassare economicamente la Russia in poche settimane. Certe dinamiche sono sconosciute anche agli esperti, ecco perché il mondo sembra impassibile davanti a questa guerra.
Serve diplomazia tra persone ragionevoli, che vada oltre l’incontro tra diplomatici; in sintesi, servono rapporti umani stretti, legami datati, uomini che possano far ragionare Vladimir Putin poiché si possono permettere di andare “oltre” senza aver paura di ritorsioni. Le uniche persone al mondo sono Silvio Berlusconi e Angela Merkel, amici storici del premier russo; più il primo che la seconda ma i rapporti tra Germania e Russia nei “mandati Merkel” non erano affatto male. Serve che l’Europa giochi di furbizia, ovvero che faccia lo stesso gioco di Putin; lui vuole certezze ma questa Europa non è in grado di dargliele, semplicemente perché nessuno conosce Putin e il suo modus operandi\vivendi; Berlusconi e Merkel sì, in un rapporto che va oltre l’essere stati capi di Stato.
Se l’Europa continua a sanzionare senza prima trovare una soluzione, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden continua con proclami insensati e la Nato continua a minacciare la Russia, le tensioni non possono altro che acuirsi. E a rimetterci sono i civili, o quel che ne rimarrà.
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