25 Febbraio 2022
Fonte: Diretta Casa Bianca
Il premier ucraino Zelensky ieri sera ha lanciato un appello da un luogo segreto, vestito con maglietta e felpa verdi, annunciando in modo chiarissimo che il suo paese è sotto attacco russo in maniera massiccia, che il primo obiettivo dei russi è lui, in secundis la sua famiglia e che nessuno (nessuno!) ha alzato un dito per migliorare questa situazione e difendere il suo paese. Stamane alle 9:30, il premier italiano Mario Draghi avrebbe dovuto interloquire telefonicamente con Zelensky ma non è stato possibile; questo gesto fa capire quando sia tutto difficile in un paese invaso (ingiustamente) come l’Ucraina e come il paese sia oggettivamente solo.
Zelensky è stato chiaro: l’Ucraina è sola, si sente isolato perché nessuno viene ad allearsi e difendere il paese. Non è soltanto in atto la vergognosa avanzata di Vladimir Putin contro un paese pacifico e pieno zeppo di civili, ma l’immobilismo di Europa e America fa più schifo ed eco dell’invasione russa. Sanzioni dell’Europa non ancora applicate, proclami di Joe Biden che fanno più male che bene e mediazioni Nato non andate mai a buon fine sono la parola “fine” ad un’alleanza che è solo a parole ma non sui fatti. Europa e America, ammesso che lo faranno, si muoveranno con straordinario ritardo su tutta la situazione ovvero quando ormai Kiev sarà sotto il controllo russo, saranno morte migliaia di persone e l’Ucraina sarà un paese da ricostruire da zero, architettonicamente e psicologicamente. Alla faccia della democrazia, degli accordi internazionali, delle preghiere del Papa e degli aiuti umanitari.
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