08 Febbraio 2022
Fonte: lapresse.it
"Non vaccino mia figlia, perché il vaccino non è una religione, ma una medicina", così ha dichiarato Giorgia Meloni in un'intervista rilasciata a Massimo Giannini per La Stampa. Dichiarazioni che non sorprendono quelle della leader di Fratelli d'Italia, già nota per il suo scetticismo sulla campagna vaccinale del governo Draghi. Secondo Meloni infatti: "Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine", aggiungendo inoltre che questo "è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023".
"Non vaccinerò mia figlia Ginevra, lo rivendico. Spaventa molto come affrontiamo questo dibattito sui vaccini in Italia. [...] Mi preoccupa che chiunque abbia dei dubbi venga trattato come se fosse un criminale o un terrorista", aveva in precedenza affermato la politica intervenendo a Non è l'arena. Sulla vaccinazione, specie quella dei minori, Meloni afferma di valutare "il rapporto rischi-beneficio" piuttosto che affidarsi ciecamente alle dichiarazioni dell'esecutivo, il quale secondo l'ex ministra non starebbe ottenendo "dei grandissimi risultati" con la sua azione di contrasto alla pandemia.
"Tutto il mondo - afferma Meloni - sta uscendo dalla pandemia. L'Italia ò il Paese con i provvedimenti più aggressivi e, al contempo, è tra le nazioni con il più alto tasso di contagio e con la maggiore letalità". Sempre in merito alla tenuta dell'esecutivo, Meloni dichiara inoltre che: "Il governo Draghi è più debole ma sarebbe stato ugualmente debole" con un altro presidente della Repubblica. Proprio per questo motivo "credo questa fosse una delle ragioni per le quali Draghi preferisse andare al Quirinale".
In risposta alle dichiarazioni di Meloni sui vaccini non ci ha messo molto ad arrivare la replica di Pierpaolo Sileri, da sempre favorevole alla vaccinazione in età infantile. Ospite della trasmissione L'Aria che tira, il sottosegretario ha così commentato le parole della politica: "Non c'è l'obbligo vaccinale per quella fascia d'età quindi c'è libertà di scelta, però l'evidenza scientifica è tanta. Vi è una bontà innegabile nei vaccini in età pediatrica".
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