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Smart working, l'accusa di Brunetta: "Troppi fanno finta di lavorare". Scoppia l'ira dei sindacati

La Cgil: "Da Brunetta dichiarazione non solo scorretta, anche falsa"

04 Febbraio 2022

Smart working, l'accusa di Brunetta: "Troppi fanno finta di lavorare". Scoppia l'ira dei sindacati

Fonte: lapresse.it

"Basta far finta di lavorare in smart working", ha detto il ministro della Pa, Renato Brunetta. "Il governo Draghi ha fatto una grande scelta: vaccini e presenza, vaccini e gente sul posto di lavoro. Non lo smart working, non chiudersi in casa e non vaccinarsi, ma vaccini, vaccini, vaccini, con tutti gli strumenti possibili", ha detto Brunetta. "Piuttosto che chiusi a casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a fare finta di fare smart working - ha aggiunto - perché diciamocelo, a fare finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre". Immediata l'ira dei sindacati. 

Smart working, sindacati contro Brunetta

"La dichiarazione del ministro - ha detto ad Adnkronos/Labitalia Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil, responsabile della contrattazione pubblica e privata - oltreché scorretta e poco rispettosa, è anche falsa. È come se volesse affermare che il lavoro in modalità agile (o meglio da remoto), che abbiamo dovuto svolgere in questi due anni di pandemia, non è stato lavoro. Che, cioè, non è stato lavoro produttivo". "È una cosa falsa - continua Scacchetti - perché, paradossalmente, quello che ci dicono le prime statistiche è che è aumentata la produttività del lavoro. E se c'è un aspetto negativo della remotizzazione del lavoro è che in troppi casi sono aumentati i carichi di lavoro, non sono certo diminuiti".

Sacchetti però dopo concorda con Brunetta su una questione: "Ha sempre detto che nella pandemia tecnicamente noi non abbiamo fatto smart working, non abbiamo cioè modificato l'organizzazione del lavoro e reso più responsabile il lavoratore, ma abbiamo remotizzato il lavoro dell'ufficio". "Questo - ammette Scacchetti - è vero. Quello che è falso è dire che è lavoro solo quello che puoi controllare in presenza fisica. E nega anche quello che lo stesso ministro sta proponendo anche nel corso dei rinnovi contrattuali, cioè lo sviluppo dell'indirizzo del lavoro agile come modalità di organizzazione del lavoro per chi ha una mansione che non obbliga necessariamente alla presenza".

E ancora: "Quello che dispiace di più delle parole del ministro della Pa, Renato Brunetta, è la logica sempre punitiva e di controllo associata alla prestazione lavorativa. Questo è inaccettabile, perché non è vero che sono efficiente solo se sto in ufficio e mi puoi controllare. L'efficienza è legata all'organizzazione del lavoro, a un principio di valorizzazione delle competenze e di ottimizzazione dei servizi".

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