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Quirinale, resa dei conti nel centrodestra: nella notte tutti contro tutti tra urla e litigi. "È tutto un casino"

Vertice di fuoco quello avvenuto stanotte tra i leader del centrodestra, ormai ai ferri corti sulla scelta del nome per il Quirinale. La situazione sembra essere precipitata: "È tutto un casino"

28 Gennaio 2022

Quirinale, resa dei conti nel centrodestra: nella notte tutti contro tutti tra urla e litigi. "È tutto un casino"

Fonte: lapresse.it

Sul Quirinale al momento "È tutto un casino", così Daniela Santanché ha riferito al Giornale d'Italia riguardo il vertice del centrodestra di stanotte, conclusosi tra urla e litigi dei leader di partito. Una vera e propria resa dei conti che ha visto Salvini, Meloni e Tajani venire ai ferri corti sul nome del candidato per la presidenza della Repubblica. Alla fine a spuntarla è stata la presidente del Senato Elisabetta Casellati, anche se pare sia stata proprio lei stessa a proporsi nonostante le perplessità dei partiti. Si prospetta dunque un'altra fumata nera, ma se ciò non dovesse accadere e Casellati venisse eletta il centrosinistra è pronto a chiedere il ritorno alle urne.

Quirinale, centrodestra in crisi tra urla e litigi

Ad alzare più la voce durante il vertice notturno del centrodestra sarebbe stata Giorgia Meloni, adirata si dice per la l'ennesima richiesta di convergere su Pier Ferdinando Casini. Le urla della leader di Fratelli d'Italia si sarebbero udite fin nei corridoi di Montecitorio, allertando i giornalisti ancora presenti a quell'ora. Non sarebbe stato da meno nemmeno Antonio Tajani, protagonista di un durissimo confronto con Matteo Salvini. Il pomo della discordia è sempre lo stesso: la scelta del nome per il Quirinale.

Ma la mattina di venerdì partono ovviamente le smentite, con Meloni per prima che facendo buon viso a cattivo gioco ribadisce la solidità della coalizione di fronte ai giornalisti: "Sembra che siano meno compatti [il centrosinistra ndr] di quanto lo siamo noi". E sulla Casellati si mostrano ora ufficialmente concordi anche i leader delle forze minori. Per Giovanni Toti la sua candidatura "non è un atto eversivo", mentre per Maurizio Lupi quella della presidente del Senato sarebbe un "nobile compromesso".

Sulla stessa linea anche Silvio Berlusconi, che a votazioni iniziate ufficializza il suo endorsement alla presidente del Senato con un post su Facebook: "Io conosco Elisabetta Casellati da oltre 30 anni e posso garantire sulla sua assoluta adeguatezza a questo eventuale nuovo ruolo super partes. Per tale motivo mi rivolgo ai Parlamentari di tutti gli schieramenti, per chiedere loro di sostenere la Casellati".

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