Berlusconi ricoverato al San Raffaele, ma Forza Italia rassicura: "Controlli di routine"
Da giovedì scorso Silvio Berlusconi è ricoverato al San Raffaele di Milano per dei "controlli di routine": corsa al Quirinale stoppata anche per motivi di salute
Silvio Berlusconi si trova attualmente ricoverato all'ospedale San Raffaele per quelli che Forza Italia ha definito dei canonici "controlli di routine". L'ex premier avrebbe fatto il suo ingresso nell'ospedale giovedì scorso, due giorni prima di annunciare il ritiro della sua candidatura a presidente della Repubblica. Secondo l'agenzia di stampa Adnkronos, ci sarebbero dunque anche motivi di salute dietro alla decisione di Berlusconi di non correre più per il Quirinale. Ciò sarebbe confermato anche dalla sua assenza al vertice del centrodestra di sabato, dove le sue dichiarazioni sono state lette della senatrice Licia Ronzulli.
Berlusconi ricoverato al San Raffaele: "Controlli di routine"
L'ultima visita di Silvio Berlusconi al San Raffaele risaliva allo scorso dicembre, quando venne ricoverato a causa di un malore. Tre mesi prima invece, un ulteriore ricovero si era reso necessario per trattare l'aritmia cardiaca di cui soffre il presidente di Forza Italia. Stando a quanto dichiarato dallo stesso Berlusconi, la decisione di ritirarsi dalla corsa al Colle è stata presa per senso di responsabilità nazionale e per non far venire meno l'unità del Paese con una candidatura così di parte. Nelle ultime ore sta però prendendo forma l'ipotesi che a frenare l'ex premier possano essere stati motivi strettamente di salute.
Ufficialmente però, la richiesta di Berlusconi è che sul suo nome non "si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi. Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra – che rappresenta la maggioranza nel Paese ed a cui spetta l’onere della proposta - per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento". Al momento le ipotesi per un possibile candidato del centrodestra indicano Gianni Letta, l'ex presidente del Senato Marcello Pera o l'attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Il centrosinistra lancia l'ipotesi Riccardi
Nel frattempo il centrosinistra riunito a Roma starebbe vagliando l'ipotesi di candidare al Quirinale Andrea Riccardi, ex ministro della Cooperazione internazionale nel governo Monti e fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Il nome di Riccardi rispecchierebbe il profilo ricercato dai progressisti per ricoprire il ruolo di successore di Sergio Mattarella: una figura autorevole e non di parte. Posizione confermata anche dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che all'uscita da Montecitorio ha riferito ai giornalisti: "È una candidatura che ha le caratteristiche che abbiamo detto". Anche per Liberi e Uguali Riccardi non sarebbe da considerare un candidato di bandiera e proprio per questo motivo potrebbe riscuotere consenso anche tra i parlamentari del centrodestra e del Gruppo Misto. L'unica perplessità rimane quella su cosa fare durante le prime votazioni, se indicare subito Riccardi con il rischio di bruciarlo o se invece prendere tempo fino a quarto scrutinio votando scheda bianca.