14 Gennaio 2022
Già il fatto che Beppe Sala fosse capo di gabinetto al tempo di Letizia Moratti Sindaco, quindi in quota berlusconiana, poi renziano, in seguito piddino sfegatato e ora super ecologista, fa capire molto di questo individuo; se ci mettiamo che, per eccesso di finto buonismo e falsa inclusione, abbia dichiarato che gli stupri dell’ultimo dell’anno in Piazza Duomo, a danno di alcune donne, “sono compiuti da ragazzi extracomunitari non di Milano” la presa in giro è servita. Lui, che tanto ama gli immigrati e poco i cittadini milanesi. Come può un sindaco dichiarare questo, non puntando il dito in maniera netta contro quanto accaduto e andare subito in sostegno delle mal capitate? Beppe Sala e Milano stanno prendendo una piega che porterà entrambi a scontrarsi contro situazioni molto pesanti, dall’immigrazione incontrollata in punti strategici della città a stupri, dallo spaccio alla povertà, alla faccia dell’inclusione e di “Milano capitale economica e mitteleuropea”. Ribadiamo pure un concetto: le ultime elezioni sono state rivinte dal kompagno Sala non perché i milanesi abbiano stima di lui ma perché il centrodestra non ha dato valide alternative; la differenza è sostanziale e il tutto si percepisce acutamente in città. E' pur che, negli ultimi anni, Milano abbia fatto un passo avanti sotto il profilo architettonico e urbanistico, rendono la città lombarda fiore all'occhiello dell'Italia e del mondo, e nulla da invidiare a Londra o New York.
Quando si tratta di toccare gli immigrati irregolari che vendono e fanno di tutto in strada, alla faccia dei commercianti, abitanti e turisti onesti, Sala e company fanno spallucce. Invece di fregare continuamente i milanesi e fare cortei per le famiglie arcobaleno, mettendo da parte i veri problemi della città, Beppe Sala dovrebbe pensare più a Milano e a far rispettare le regole, visto che la metropoli è diventata un covo di virus, malavita, spaccio e malessere generale. Di sicuro, amministrare una città come Milano non è facile e le colpe non sono certo tutte da addossare al primo cittadino, visto come molta della "sicurezza" è appannaggio del Governo nazionale.
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