10 Gennaio 2022
Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista
Intervistato da Il Giornale d'Italia, Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista, ha commentato l'ultima conferenza stampa di Mario Draghi. "Una riverenza mediatica totale", afferma. E ancora: "Disarmante per l'idea del giornalismo stesso. Sono totalmente sdraiati nei confronti del Primo Ministro". Rizzo ha parlato di "istigazione all'odio" in merito all'attuale narrativa proposta del governo: vaccinati contro non vaccinati. "Un silenzio assordante", invece, quello sui diritti dei lavoratori e lo strapotere delle multinazionali.
"C'è istigazione all'odio da parte del governo. La gestione politica e sanitaria della pandemia è stata una confusione totale. 5 decreti legge in un mese. Quest'uomo ad agosto ha detto che con la terza dose nessuno si sarebbe infettato: di cosa stiamo parlando? Sono passati due anni, non è una malattia nuova, certi errori si dovrebbero pagare. E invece va tutto bene. Vanno dette le cose dette e poi rimangiate, le discriminazioni, va bene tutto."
"Di fronte a un dramma economico e sociale enorme che sta colpendo il nostro paese, licenziamenti, piccole imprese che non ce la fanno, aumenti energetici, Draghi si scaglia contro una minoranza di non vaccinati. Sembra che tutte le colpe del mondo siano da imputare a queste persone. Persone che sono private dei più elementari diritti, come quello al lavoro. Un'istigazione all'odio che serve a coprire altro. L'assenza di diritti sociali, per esempio. Ancora non è chiara la differenza fra diritti sociali e civili. Questi ultimi appartengono solo a una minoranza. Noi ci battiamo per rappresentare un'alleanza fra ceto medio impoverito e lavoratori."
"Un ruolo vergognoso. Il giornalismo dovrebbe fare un minimo d'inchiesta e invece sembra il governo migliore del mondo. La responsabilità di fare una domanda. Mancano le domande. Ma che cavolo di conferenza stampa è? Il Giornale d'Italia è una delle poche eccezioni che conferma la regola. Non si è mai visto un tale piegamento della stampa come quello di questi ultimi due anni."
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