Primo Presidente della Repubblica italiana, chi è stato

Chi è stato il primo Presidente della Repubblica italiana: Sergio Mattarella è il dodicesimo

Chi è stato il primo Presidente della Repubblica italiana? Quanti conoscono il nome e la storia di colui che, di fatto, è stato il "successore", come Capo dello Stato, dell'ultimo re d'Italia Umberto II di Savoia. Sergio Mattarella è il 12esimo presidente della Repubblica italiana e, quindi, chi raccoglierà il suo testimone sarà il 13esimo: non un numero particolarmente fortunato, se si è scaramantici. Soprattutto, chi si siederà al Quirinale dopo Mattarella se la vedrà con una situazione particolarmente grave, dal punto di vista sanitario (ma anche politico). Una situazione, non così dissimile, per certi versi, a quella che ha vissuto il primo presidente della storia Italia, alle prese, dopo il 1945, con la ricostruzione dello Stato italiano. Tutto su Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica, che, eletto il 28 giugno 1946, con il suo discorso, il 15 luglio, risveglio il patriottismo e la voglia di ripartenza della nazione.

Primo Presidente della Repubblica italiana, chi è stato

"La grandezza morale di un popolo si misura dal coraggio con cui esso subisce le avversità della sorte, sopporta le sventure, affronta i pericoli, trasforma gli ostacoli in alimento di propositi e di azione, va incontro al suo incerto avvenire. La nostra volontà gareggerà con la nostra fede", esordiva De Nicola nel suo primo discorso alla nazione. "E l'Italia – rigenerata dai dolori e fortificata dai sacrifici – riprenderà il suo cammino di ordinato progresso nel mondo, perché il suo genio è immortale. Ogni umiliazione inflitta al suo onore, alla sua indipendenza, alla sua unità provocherebbe non il crollo di una Nazione, ma il tramonto di una civiltà: se ne ricordino coloro che sono oggi gli arbitri dei suoi destini".

Parole che, oggi, risuonano spaventosamente attuali. Parole che, d'altro canto, saremmo lieti di risentire dalla prossima massima carica istituzionale della storia della Repubblica italiana, a prescindere da chi sarà. "Se è vero che il popolo italiano partecipò a una guerra, che – come gli Alleati più volte riconobbero, nel periodo più acuto e più amaro delle ostilità – gli fu imposta contro i suoi sentimenti, le sue aspirazioni e i suoi interessi, non è men vero che esso diede un contributo efficace alla vittoria definitiva, sia con generose iniziative, sia con tutti i mezzi che gli furono richiesti, meritando il solenne riconoscimento – da chi aveva il diritto e l'autorità di tributarlo – dei preziosi servigi resi continuamente e con fermezza alla causa comune, nelle forze armate – in aria, sui mari, in terra e dietro le linee nemiche", disse ancora De Nicola. "La vera pace – disse un saggio – è quella delle anime. Non si costruisce un nuovo ordinamento internazionale, saldo e sicuro, sulle ingiustizie che non si dimenticano e sui rancori che ne sono l'inevitabile retaggio".

E ancora: "La Costituzione della Repubblica italiana – che mi auguro sia approvata dall'Assemblea, col più largo suffragio, entro il termine ordinario preveduto dalla legge – sarà certamente degna delle nostre gloriose tradizioni giuridiche, assicurerà alle generazioni future un regime di sana e forte democrazia, nel quale i diritti dei cittadini e i poteri dello Stato siano egualmente garantiti, trarrà dal passato salutari insegnamenti, consacrerà per i rapporti economico-sociali i principi fondamentali, che la legislazione ordinaria – attribuendo al lavoro il posto che gli spetta nella produzione e nella distribuzione della ricchezza nazionale – dovrà in seguito svolgere e disciplinare".

Enrico De Nicola, chi era

Ma, al di là del suo primo discorso alla nazione, andiamo a vedere e scoprire assieme chi era veramente Enrico De Nicola. Nato a Napoli 9 novembre 1877 era un avvocato italiano. Finita la guerra, fu eletto capo provvisorio dello Stato dall'Assemblea Costituente il 28 giugno 1946 e ricoprì tale carica dal 1º luglio dello stesso anno al 31 dicembre 1947. Il 1º gennaio 1948, a norma della prima disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, esercitò le attribuzioni e assunse il titolo di Presidente della Repubblica Italiana, mantenendoli fino al successivo 12 maggio.

Da presidente della Repubblica Italiana conferì l'incarico a un solo presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi. Durante il suo mandato, a differenza dei suoi successori, non nominò alcun senatore a vita. De Nicola ricoprì numerosi altri incarichi pubblici. Da ricordare che fu, fino a questo momento l'unico ad aver ricoperto sia la carica di presidente del Senato della Repubblica sia quella di presidente della Camera dei deputati. Inoltre è stato il primo presidente della Corte costituzionale. In questo modo, in pratica, aveva ricoperto quattro delle cinque maggiori cariche dello Stato.