La Maria Vergine gender della comunità gay? È semplicemente razzismo (ma loro possono)

Sorprende come la comunità internazionale lgtbq+ (altre lettere?) abbia tempo di disegnare cose blasfeme e non occuparsi degli “importantissimi” diritti civili. Se un eterosessuale o un pro-family si fosse azzardato a deridere un totem omosex sarebbe scattato il pandemonio, soprattutto in un periodo di orribile politicamente corretto. Il gesto della Vergine Maria in versione gender doveva essere censurata, puniti i responsabili e mandato un forte segnale poichè non si scherza con le figure sacre, altrimenti è valido scherzare su quel baraccone atroce e inguardabile quale è il gaypride, su certi diritti inutili o sul forzoso buonismo, del quale non se ne può veramente più.

Sembra che alla comunità gay tutto sia dovuto ed è l’ora di smetterla di pensare in tal senso. Non è l’orientamento sessuale ma l’essere umano in sè che deve essere rispettato. I gay proclamano pace, amore e l’abolizione del razzismo però si comportano esattamente come quelli che per anni li hanno perseguitati, in una sorta di stupido riscatto. La vendetta, in effetti, si sta compiendo a tutti gli effetti, visto che il mondo insorge tutte le volte che viene preso in giro, seppur scherzosamente, un omosessuale, un nero, un cinese o chicchesia. Questi soggetti ci vogliono perfetti soldati, tutti con pensieri uguali e con del buonismo intrinseco; in sintesi, loro sono loro e gli altri non sono nessuno.

Fortunatamente, il mondo non gira sempre nel loro verso e prima o poi capiranno che il mondo perfetto, fatto di arcobaleni e unicorni, non esiste.