Manovra 2022, al governo mancano le risorse: manca ancora un accordo con i partiti

La Manovra prevista per il 2022 è ancora in fase di stallo. Manca l'accordo tra governo e partiti e sembra che non ci siano abbastanza risorse economiche per realizzare ogni richiesta

Non c'è ancora un accordo tra il governo e i principali partiti politici sulla Manovra prevista per il 2022. Dal Superbonus 110% al taglio dell'Irpef sono tante le misure previste per la nuova Legge di Bilancio, peccato però che i partiti stiano continuando a porre emendamenti sulle proposte del governo e stiano continuando a fare richieste che vanno oltre il budget disponibile.

Manovra 2022, le risorse del governo non bastano per le richieste dei partiti

Il problema principale, dunque, non è la mancanza di volontà da parte del governo di andare incontro ai partiti politici e sociali, ma l'indisponibilità economica. Già sono stato presentati oltre 6mila emendamenti, ma il governo ha detto che ne prenderà in esame un massimo di 500, che in tutto dovrebbero costare 600milioni. Fatto sta che questi, sono comunque pochi per realizzare tutto ciò che è stato chiesto dai partiti durante i vari confronti. I nodi principali, che tengono ancora in bilico gli accordi tra governo e partiti, riguardano soprattutto il taglio delle tasse che rende la politica fiscale più espansiva e le decisioni sui bonus

I nodi critici della Manovra: taglio tasse e caro bollette

Mario Draghi aveva già deciso che per il taglio delle tasse sarebbero stati stanziati 8 miliardi di euro. I primi 7 miliardi servivano per l'eliminazione dell'ultima aliquota Irpef, portando l'imposta a quattro aliquote anziché cinque. Il miliardo residuo, invece, era destinato all'Irap. L'intenzione di Draghi era quella di agevolare fiscalmente i ceti medi. Molti partiti, insieme ai sindacati, hanno invece cambiato idea su questa decisione, puntano ai ceti bassi o ai lavoratori o agli imprenditori, a seconda della classe sociale che più si sentono di rappresentare. Questo ha ovviamente bloccato il governo. Altri problemi sono legati al caro bollette. Draghi, come riportato dall'Adnkronos, aveva proposto di congelare il taglio dell'imposta sulle persone fisiche per i redditi più alti e utilizzare i risparmi per ridurre i costi delle bollette. Questa strategia non è andata in porto e si sta cercando di recuperare in qualche modo le spese dovute all'aumento delle bollette.

I bonus, gli altri protagonisti della Manovra 2022

I bonus sono un altro nodo cruciale della Manovra 2022. Il superbonus 100% con ISEE di 25.000 euro per nucleo familiare non è piaciuto a nessuno, ma il governo ha provato a spiegare che tale operazione è troppo costosa e c'è bisogno di porre ad essa alcuni ostacoli. Altro problema è il reddito di cittadinanza, tanto difeso dal Movimento 5 Stelle, tanto attaccato da molti partiti come la Lega. Il M5S non vuole fare marcia in dietro in quanto il reddito di cittadinanza è il loro punto cardine da anni. Contro il M5S c'è però la Lega, che oltre a proporre la distruzione di tale sussidio a causa delle numerose truffe, vorrebbe utilizzare i fondi pubblici destinati ad esso in un altro modo. Già una delegazione con a capo il ministro Giancarlo Giorgetti, aveva proposto a Draghi di utilizzare i fondi destinati al reddito di cittadinanza per coprire le spese del caro bollette