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Draghi al Quirinale, il Parlamento non vuole il voto: ora per lui diminuiscono le possibilità

La paura del voto blocca l'ipotesi Draghi al Quirinale: i gruppi parlamentari hanno paura di uscirne decimati

10 Novembre 2021

Sono giorni decisivi per la corsa al Colle. Draghi sa che deve giocarsi bene le sue carte se vuole ambire al Quirinale. Gli stessi partiti che gli hanno consegnato le chiavi di Palazzo Chigi però, ora rischiano di negargli quelle del palazzo più alto di Roma. I motivi sono diversi, ma tutti convergono verso il no a una sua nomina. Intanto il diretto interessato sembra preferire il silenzio più assoluto "per rispetto a Sergio Mattarella" e perché alla fine "decidono i partiti". I suoi alleati politici, come il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, dichiarano che: "Non ci ha detto che vuole fare".

Il Parlamento non vuole il voto

Si diceva dei partiti. Quegli stessi che si sono fatti da parte per far passare l'ex numero uno BCE, ora temono la sua salita al colle. Si perché dovesse realizzarsi questo scenario allora il governo rischierebbe seriamente di implodere. Quasi certamente secondo alcuni. Questo comporterebbe due importanti conseguenze per i partiti. Innanzitutto i cambiamenti di composizione dei gruppi parlamentari. Stando agli attuali sondaggi il Movimento 5 Stelle e la Lega viaggiano entrambi intorno al 15%, con la Lega leggermente meglio rispetto ai grillini (fonti Ipsos e Swg). In caso di voto entrambi i partiti vedrebbero le proprie file decimarsi. Ma non solo. La prossima legislatura vedrà la riforma tanto voluta dai pentastellati entrare in vigore. Cioè il taglio del numero dei parlamentari. Uno scenario che nessuno, per ovvi motivi, desidera né a Montecitorio né a Palazzo Madama.

La partita per il Quirinale

Sembra dunque più aperta che mai la partita per il Quirinale. Gli ultimi due ostacoli non lasciano senz'altro indifferente Mario Draghi. Specie quando si considera che il voto per il colle è a scrutinio segreto. La presenza di franchi tiratori è dunque certa e Supermario rischia di uscirne impallinato. Ci vogliono rassicurazioni sia ai 5 Stelle che alla Lega, la possibilità di non passare per elezioni in caso di caduta del governo è risicata. Ma c'è. Che governo alternativo ha dunque in mente l'ex BCE? Come già riferito, si rifiuta di parlare pubblicamente o di discutere l'ipotesi, addirittura con i fedelissimi. La verità emergerà solamente il prossimo gennaio, quando il Parlamento comincerà a riunirsi per sbrogliare la matassa. Non è neanche esclusa del tutto un'ipotesi Mattarella-bis. Ma di questo si parla decisamente meno.

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