08 Novembre 2021
Fonte: lapresse.it
"Sì, sono omosessuale". Vincenzo Spadafora lo dichiara a "Che tempo che fa", ospite di Fabio Fazio su Rai Tre. "Penso che la vita privata delle persone debba rimanere tale, ma penso anche chi ha un ruolo pubblico, un ruolo politico, abbia qualche responsabilità in più". Dichiarare la propria omosessualità è una scelta che "ho fatto per me stesso, è importante volersi bene e rispettarsi", dice l'ex ministro, che si commuove e riceve un forte applauso del pubblico in sala.
Della propria omosessualità Spadafora (più volte criticato da avversari politici) parla anche nel suo libro, 'Senza riserve'. "E' stato un modo per me anche per testimoniare il mio impegno politico. Io sono anche molto cattolico, può sembrare in contraddizione ma non lo è affatto. In politica l'omosessualità viene usata anche per ferire, per colpire l'avversario, con un brusio che io stasera volevo spegnere. Spero di essere considerato per quel che faccio, per quel che sono, e da domani forse sarò più felice perché mi sentirò più libero". Outing sostenuto da colleghi del M5s. La senatrice Alessandra Maiorino ha commentato: "Bene il coming out di Vincenzo Spadafora. Sebbene spesso richieda ancora coraggio il rivelarlo - e la commovente emozione con cui l'ha fatto lo dimostra -, l'orientamento sessuale non è un fatto privato. Non è questione di "costumi sessuali", come pure di recente ha scritto un illustre accademico e opinionista quale Galli della Loggia. L'orientamento sessuale è un fatto sociale, e deriva dal diritto a essere sé stessi e rispettati per quel che si è. Oggi poi è anche un fatto quanto mai politico. Possa il suo esempio, come quello di altri, dare la forza a ragazzi e ragazze giovani di affermare la propria identità e pretendere il rispetto che è loro dovuto. E chissà, magari serva di ispirazione per altri politici ed esponenti istituzionali per fare lo stesso passo. È ora! Un grande abbraccio a Vincenzo!"
Ma l'outing di Spadafora è stato doppio. L'ex ministro ha infatti confessato che il rischio di una scissione all'interno del M5s, sempre smentita da tutti, esiste eccome. E manda pure qualche frecciatina a Giuseppe Conte, il suo ex premier e ora leader politico. Il rischio di scissione nel Movimento "c'è e io lavoro affinché ciò non avvenga". Per evitarlo, "Conte non interpreti la sua leadership in modo solitario o con il suo ristretto gruppo, coinvolga tutti". E ancora: "Spero che Conte voglia convocare i gruppi: penso che siano finiti i tempi in cui queste cose si decidevano altrove, queste cose si decidono insieme. Dal Movimento 5 stelle può uscire la linea politica che chiede a Draghi di restare a fare il presidente del Consiglio", per "il bene del Paese". "Conte non ha ancora esplicitato" il suo pensiero sulla corsa al Colle "in modo netto, sarebbe assurdo pensare di deciderlo senza consultare i parlamentari". Per Spadafora, "chiunque provasse a minare la leadership" di Conte "minerebbe il Movimento", ma "occorre costruire intorno a lui un progetto". "Mi chiedo cosa diremo per convincere la prossima volta a votarci, non basta un leader o dei nomi, ma serve un progetto serio", dice l'ex ministro, rimarcando come il Movimento debba essere "alternativo al Pd: se si fortifica il Movimento è un bene anche per il Pd".
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