19 Ottobre 2021
Fonte: lapresse.it
Nessun cambiamento al reddito di cittadinanza e proroga fino al 2023 per il Superbonus e tutti gli altri Bonus messi a disposizione dallo Stato nel campo dell'edilizia, eccetto quello delle facciate che viene "assorbito" da altri già attivi: sono queste le novità a proposito della manovra 2022 che sarebbero emerse durante la cabina di regia di martedì 19 ottobre 2021 guidata dal premier Mario Draghi.
"Meno tasse sul lavoro, con un taglio del cuneo fiscale di almeno 7 miliardi, nessun ritorno alla Fornero e attenzione a lavoratori precoci e lavori usuranti, stretta sui furbetti del reddito di cittadinanza, più soldi per le indennità dei sindaci: la Lega al governo è una garanzia per famiglie, lavoratori e imprese". Lo annuncia il premier della Lega Matteo Salvini.
"Di certo non si cancella il Rdc, ma anzi viene rifinanziato e cambiato in meglio", fa sapere dall'altra parte invece l'ex premier Giuseppe Conte, che poi annuncia: "Ci stiamo battendo per mettere più soldi in tasca ai lavoratori, intervenendo ancora sul cuneo fiscale. Questo mentre al Senato inizia la discussione sul ddl del Movimento 5 Stelle sul salario minimo, per aumentare gli stipendi dei cittadini. Ci aspettiamo la convergenza di tutti, visto che i nostri lavoratori hanno salari fra i più bassi: siamo gli unici in Europa per cui sono diminuiti negli ultimi 30 anni".
"Per quanto riguarda il Reddito, mentre i soliti noti si battevano per tagliare un sostegno a cittadini in difficoltà, invalidi, minori e soggetti fragili, noi stavamo lavorando - come da impegno preso con il Paese - per renderlo più efficace. Rendiamo più efficiente il sistema di ingresso nel mondo del lavoro: coinvolgiamo le agenzie private; semplifichiamo l'accesso agli sgravi per le imprese che assumono i percettori del Reddito; introduciamo un meccanismo per incentivare i lavoratori ad accettare le offerte", prosegue ancora Conte.
"Lottiamo contro l'illegalità", sostiene. "Molti attaccano il Reddito strumentalmente, come fosse un ricettacolo di delinquenza e parassitismo. Negli ultimi due anni, però, gli abusi tra i suoi percettori sono stati meno dell'1% dei 15 miliardi di tutte le truffe a danno dello Stato. Anche quell'1% è però - conclude infine Giuseppe Conte - un danno inaccettabile per chi come noi ritiene che i soldi pubblici siano sacri, la bandiera della legalità la sventoliamo sempre, non a giorni alterni come altri".
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