Riforma fiscale, Draghi al telefono con Berlusconi. Condiviso percorso per il fisco

Una "lungo e cordiale colloquio" tra il leader di Forza Italia e il premier. Hanno parlato di ripresa e della delega per la riforma del fisco

Il presidente del Consiglio Mario Draghi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si sono intrattenuti in una lunga telefonata per discutere della riforma fiscale e della ripresa del Paese. A renderlo noto è una nota di Palazzo Chigi, che ha parlato della telefonata come di un "lungo e cordiale colloquio" tra i due leader. I contenuti specifici della telefonata non sono ancora stati condivisi, ma è sicuro che la delega per la riforma del fisco sia stata oggetto di discussione e che i due siano arrivati a un punto di incontro. Palazzo Chigi ha parlato infatti di condivisione del percorso sul fisco, uno dei temi maggiormente dibattuti degli ultimi tempi dal premier con la maggioranza in Parlamento. La telefonata tra i due leader va così ad aggiungere un tassello importante tra il centrodestra e il governo, dopo la spaccatura tra Draghi e Salvini, dopo che il leader della Lega ha contestato la legge di delega del premier.

Telefonata tra Berlusconi e Draghi, condiviso il percorso di riforma del fisco

Lo strappo tra Draghi e Salvini in materia di riforma fiscale sembra avere trovato nel Cavaliere un'insolita pezza. Dove il leader della Lega non è riuscito ad arrivare a un compromesso con il premier e continua invece un dibattito a colpi di stoccate e dichiarazioni quasi mai dirette, frontale è invece stato il confronto tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi.

Tra i due c'è stata una telefonata nella quale avrebbero "condiviso il percorso avviato sulla legge di delega per la riforma fiscale". Lo rende noto Palazzo Chigi, che informa di un "lungo e cordiale colloquio telefonico" tra il presidente del Consiglio e l'ex premier leader di Forza Italia. I due avrebbero discusso in maniera estensiva della riforma fiscale e più in generale della ripresa economica del paese. Tra prospettive e misure da implementare per mettere in pratica l'idea economica di Draghi, sembra che ci sia stata intesa con Berlusconi per gli obiettivi del paese.

Per quanto il contenuto specifico della telefonata tra Draghi e Berlusconi non sia ancora stato sviscerato nei suoi dettagli, ciò che emerge da questa prima intesa è la frammentazione del centrodestra. Matteo Salvini si era fermamente opposto alla linea di Draghi, che nella legge delega approvata dal Consiglio dei ministri il 5 ottobre metteva in moto i primi passi per la riforma fiscale. Adesso, con il supporto formale di Forza Italia all'impianto ideato da Draghi, il quadro del centrodestra sembra complicarsi ulteriormente. Salvini ha provato più volte a dissuadere il premier dal procedere con la riforma, arrivando a chiedere ai suoi ministri di non partecipare al voto. 

Riforma del fisco, Draghi cerca Berlusconi e taglia fuori Salvini

Tra gli elementi visti con sospetto dal leader della Lega c'è la revisione delle rendite catastali, che secondo Salvini porterà a un ingiusto aumento delle tasse e somiglia in tutto e per tutto a una patrimoniale. Pronta la risposta di Draghi che ha assicurato non ci sarà un aumento delle tasse. Meno accondiscendente è stato il commento in cui ha ribadito a Salvini che il governo non attende i tempi della campagna elettorale. Parere secco con il quale il premier ha messo un punto fermo e, come su molti altri dossier, ha dimostrato di volersi impuntare.

Il colloquio con Berlusconi sembra dunque essere l'ennesimo colpo da parte del premier, che sembra dare poca importanza ai giochetti politici di Salvini e dimostra come, se necessario, potrà trovare consenso altrove. Il governo aveva già ottenuto i voti dei ministri di Forza Italia, mentre per il momento la posizione della Lega resta inesplicita, in mano a qualche tweet e a dichiarazioni sotto banco.