Governo, incontro Draghi-Salvini dopo strappo sul fisco: "Rispettare impegni con Ue"

Matteo Salvini ha chiesto che gli italiani non paghino un euro di più. Draghi però tira dritto: "Il rispetto degli impegni con la Ue è determinante"

Incontro tra Mario Draghi e Matteo Salvini, dopo gli screzi di questi giorni all'interno del Governo in merito al decreto sul fisco. Il faccia a faccia è arrivato dopo che, per tutta la giornata di giovedì 7 ottobre, il premier e l’ex ministro dell’interno si sono scambiati messaggi a distanza sul tema della riforma del fisco. Matteo Salvini ha chiesto a Mario Draghi di "mettere per iscritto" l’impegno a non aumentare le tasse, ma quest'ultimo ha detto che "il governo mantiene sempre gli impegni" e che "non segue l’agenda elettorale".

Mentre avveniva l'incontro, Giorgetti ha commentato: "Votiamo in cdm? Non lo so, ora vediamo...". Dunque, tira ancora una brutta aria all'interno del Governo. Il segretario del Pd Enrico Letta, sempre durante l'incontro, ha parlato di "teatrino stancante". E ancora: "Salvini racconta al paese una storia poi va a Palazzo a Chigi e tutto torna come prima. Non mi sembra un a grande novità. Ormai è anche stancante commentare questo teatrino".

Incontro tra Draghi e Salvini: cosa si sono detti

"Un’ora di confronto con il Presidente Draghi", ha commentato su Twitter Matteo Salvini una volta terminato il colloquio, definendolo un "incontro molto utile: proposte e soluzioni condivise e impegno a confrontarci sul futuro dell’Italia ogni settimana. I giornali scrivano ciò che vogliono: un rapporto leale, franco e diretto risolve ogni problema e trova soluzioni".

Il leader della Lega ha deciso di intrattenersi con i ministri leghisti che sono arrivati per prendere parte al Consiglio dei ministri. Tra questi, anche il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti. Presente però anche il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Governo, incontro Draghi-Salvini dopo strappo sul fisco

L’incontro ha preceduto di poche ore il consiglio dei ministri, il quale si concentrerà sulla riforma del catasto, flat tax, rottamazione delle cartelle esattoriali. Il faccia a faccia tra Mario Draghi e Matteo Salvini è cominciato alle 16.30, quando i due si sono incontrati a Palazzo Chigi. Salvini in mattinata aveva chiesto di mettere "per iscritto che non aumenteranno le tasse Irap, Iva, Irpef, conferma flat tax, Imu". "Di lui mi fido, di altri no", ha detto l’ex vicepremier del governo gialloverde riferendosi sempre a Mario Draghi.

"In ogni cosa che facciamo rispettiamo gli impegni", ha detto Mario Draghi durante la conferenza stampa di presentazione del Pnnr, rispondendo, a distanza, al leader della Lega. "Il rispetto degli impegni con la Ue è determinante per l’assegnazione delle risorse", prosegue Draghi. E la riforma fiscale è uno degli impegni inderogabili che Bruxelles ha chiesto a Roma per dare continuità al pagamento dei fondi. Draghi, nel corso della conferenza stampa di due giorni fa, aveva però ribadito che "le tasse sulla casa non aumenteranno". Ma non solo, prima del faccia a faccia, Draghi è anche tornato su un concetto ripetuto più volte negli ultimi giorni: "Ho già detto che il governo non segue il calendario elettorale, lo ribadisco oggi. E’ il momento di chiudere". "I tempi per approvare le riforme cominciano a diventare corti, abbiamo un numero rilevante di provvedimenti da approvare fino a fine anno". "L’azione del governo - ha ribadito il presidente del Consiglio - non si ferma".

Ma il leader della Lega continua a imporre le proprie convinzioni: "Noi vogliamo che nessun italiano paghi un euro in più. Si parla di rimodulazione delle aliquote Iva: ora, rimodulazione può essere in alto o in basso, lo precisiamo, la vogliamo in basso. Perché altrimenti domani, dopo Draghi, viene al governo chiunque e con quel documento in mano, vago, può fare qualunque cosa. Mettiamo per iscritto che non si aumenti il carico fiscale a carico degli italiani".

Ma non è finita. In un successivo intervento, questa volta a Rtl, aveva continuato: "Nell'accordo con il governo si era detto che non si sarebbe inserita nessuna nuova tassa. Ora, se noi approviamo una delega fiscale che da mandato per una riforma del catasto e per una revisione degli estimi catastali e per una rivalutazione del valore degli immobili. Chiaro che chiunque sia all’ascolto e ha una prima o una seconda casa, un immobile, un capannone, un terreno, evidentemente se verrà rivisto e rivalutato il valore del suo immobile, ci pagherà più tasse".