31 Maggio 2021
Fonte: lapresse.it
Per il caso ex Ilva di Taranto, Nichi Vendola, al tempo alla guida della Regione Puglia, è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere. "Mi ribello ad una giustizia che calpesta la verità", ha dichiarato l’ex presidente della Regione dopo la sentenza. "È come vivere in un mondo capovolto, dove chi ha operato per il bene di Taranto viene condannato senza l’ombra di una prova".
La sentenza, per Nichi Vendola, è "una mostruosità giuridica, avallata da una giuria popolare" che "colpisce noi, quelli che dai Riva non hanno preso mai un soldo, che hanno scoperchiato la fabbrica, che hanno imposto leggi all’avanguardia contro i veleni industriali”.
L’ex governatore ha inoltre dichiarato che si rivolgerà alla corte d’Appello perché la condanna "rappresenta l’ennesima prova di una giustizia profondamente malata". Non la pensano però così gli inquirenti, per i quali Nichi Vendola avrebbe esercitato pressioni sull’allora direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, per far "ammorbidire" la posizione della stessa Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’Ilva.
Tempo fa, sulla questione, erano intervenute anche Le Iene. La compianta ex giornalista e conduttrice Nadia Toffa era andata appunto a porre qualche domanda a Nichi Vendola. Oltre il caso dell'Ilva di Taranto, la giornalista, scomparsa a causa del cancro poco tempo dopo, aveva anche chiesto all'"ambientalista" come mai avesse avallato una centrale di smaltimento rifiuti, per altro vecchio come struttura di almeno 30 anni, che avrebbe danneggiato i parchi naturalistici sui quali confinava. In quell'occasione, la povera Nadia Toffa si era vista rispondere da Vendola una sola parola: "Vaffan*ulo".
Termina il processo 'Ambiente Svenduto' che condanna l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e Fabio e Nicola Riva a rispettivamente tre anni e sei mesi di reclusione, 22 e 20 anni. L'accusa per l'ex governatore pugliese era di concussione in relazione ai presunti tentativi di ammorbidire i controlli sui livelli di inquinamento ambientale che sarebbe stato provocato dallo stabilimento siderurgico ex Ilva.
Oltre a Nichi Vendola e ai fratelli Riva - ex proprietari e amministratori dell’Ilva - è stato condannato alla reclusione anche l'allora direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato. Questa è la sentenza che arriva direttamente dalla Corte d’Assise di Taranto nell'ambito del processo 'Ambiente Svenduto' che ha coinvolto 47 imputati (di cui 44 persone e tre società).
Il processo riguarda il disastro ambientale causato dall’ex Ilva negli anni di gestione della famiglia Riva. Intanto Vendola "si ribella ad una giustizia che calpesta la verità".
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