20 Maggio 2021
Matteo Salvini (fonte foto Lapresse)
Il ddl Zan divide il Paese e, quindi, non si fa. Parte da questa semplice costatazione e da quella che argomenti che causano contrasti, in questo momento, non sono una priorità, l’analisi sul decreto legge contro le discriminazioni di genere, del leader leghista Matteo Salvini, fatta ad Agorà su Rai 3. “Se qualcuno evita di portare in Parlamento temi divisivi fa un buon servizio a Draghi, a Mattarella e al Paese. Se parli di ddl Zan, di Ius soli e di temi che evidentemente dividono non fai un buon servizio agli italiani".
Giusto difendere i diritti di tutti ma non ci si può orientare verso un pensiero unico. "Io voterei domani mattina, noi come centrodestra abbiamo presentato al Senato un testo contro chi aggredisce, insulta o discrimina senza però tirare in mezzo i bambini o inventarsi nuovi reati che processano le idee".
Per ora, comunque, le priorità del Governo devono essere altre: è questa la convinzione del numero uno padano, cert che certi temi rischino solo di mettere in difficoltà il Governo di Mario Draghi.
"Siamo qui per risolvere i problemi degli italiani, senza scadenze. Mi sembra irrispettoso mettere scadenze a Draghi, che guida un governo di ricostruzione nazionale, di quelli che si rimboccano le maniche e che pensano che, come nel dopoguerra l'Italia dopo il Covid, abbia la necessità di curarsi, ripartire lavoro e speranza. Mettere una scadenza non mi sembra rispettoso, chiedendo a Draghi di dire oggi cosa farà a febbraio 2022" ha aggiunto.
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