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Recovery plan, Cancelleri: "La narrazione di un Sud dimenticato dalla politica non è vera"

Il sottosegretario alle infrastrutture: "Basta lamentele su sud dimenticato, soldi ci sono e la sfida è spenderli"

30 Aprile 2021

Recovery plan, Cancelleri: "La narrazione di un Sud dimenticato dalla politica non è vera"

Fonte: lapresse.it

Il sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri ha parlato del Recovery plan, asserendo che "la narrazione di un Sud dimenticato nel piano nazionale di ripresa e resilienza non corrisponde al vero". Lo ha affermato in una intervista all’Adnkronos aggiungendo che "sono parecchi i denari arrivati al meridione". Infatti, "se facciamo i conti dal Recovery Fund, su 209 miliardi, 90 sono arrivati al sud. I rimanenti sono da dividere per il centro e il nord del Paese. Siamo arrivati ben oltre le soglie che ci avvicinano al 50% della disponibilità. La sfida, adesso, è quella di spenderli".

Recovery plan, Cancelleri: "La narrazione di un Sud dimenticato dalla politica non è vera"

"Nei prossimo anni - continua il sottosegretario - oltre ai 90 miliardi arriveranno anche altri 110 miliardi tra fondi di ‘sviluppo e coesione’ e altri fondi comunitari di varia natura per un totale di 202 miliardi. Il Sud deve essere in grado di spenderli - ribadisce Cancelleri - quindi di fare progetti, di arrivare in cantiere, e non di bloccarli i cantieri, e di completare le opere”. “Sarà questa la grande sfida che dovremo affrontare. Basta piagnistei e lamentele - prosegue - che non appartengono neanche ai documenti presentati in Europa".

Cancelleri ha parlato anche del Ponte sullo Stretto di Messina: "Non siamo tifosi di nessuna scelta infrastrutturale. Siamo però tifosi dell’attraversamento stabile dello Stretto. Come ministero, infatti, abbiamo più volte detto che questo tema non è più rinviabile, dobbiamo dire con chiarezza quello che vogliamo fare anche perché dobbiamo dare delle prospettive importanti".

E ancora: "Se il tema del Ponte sullo Stretto dobbiamo metterlo sul tavolo affrontiamolo con coerenza, senza superficialità e con intelligenza tracciando una linea: se questa è una infrastruttura strategica nazionale, tutto il Paese deve prendersene carico uscendo dalle logiche del 34% per gli investimenti del sud e deve essere un intervento che il governo deve finanziare attraverso i fondi destinati a tutto il territorio nazionale". Infine: "Sulle scelte spazio alla politica ed al parlamento per decidere quale possa essere la soluzione migliore per poter fare un attraversamento stabile sullo Stretto".

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