28 Aprile 2021
Fonte: lapresse.it
Il fondatore e leader di Cambiamo, Giovanni Toti, ha detto che il suo partito "è legato alla coalizione di centro-destra e vorrebbe trovarsi intorno ad un tavolo con gli alleati per trovare un buon candidato espressione della coalizione. Mi auguro che si faccia ciò al più presto". Queste le parole del presidente della Liguria dette all'Adnkronos, riferendosi alla possibilità filtrata di recente, di un possibile sostegno di Cambiamo a Carlo Calenda, leader di Azione.
"Carlo è un amico e credo stia portando in politica buone idee, pragmatismo ed entusiasmo. Detto ciò, 'Cambiamo' è legato alla coalizione di centro-destra", ribadisce Toti. "E mi auguro - prosegue - che la coalizione si riunisca al più presto con tutte (tutte!!!) le sue anime per ragionare insieme. Se poi si andrà invece in ordine sparso, qualcuno continuerà per salvare se stesso a escludere anziché includere, se non potremo portare il nostro costruttivo contributo, sceglieremo in libertà".
"Con Calenda - precisa Toti - ci siamo visti nelle settimane passate, mai su Roma, ma per condividere idee. Molte proposte sono condivisibili. In un mondo politico con due poli però bisogna scegliere. Non so se Calenda abbia scelto la parte giusta, con i grillini e la sinistra estrema -conclude il governatore della Liguria - non so cosa abbia da spartire".
Il leader di Azione Carlo Calenda, intanto, in corsa per la poltrona di Sindaco di Roma per le prossime elezioni amministrative del 2021, ha attaccato gli "avversari che non ci sono". Per la carica "non c'è ancora nessun candidato ufficiale della destra e della sinistra. Roma è la Capitale d'Italia. Ci pare una cosa normale?". Questa la domanda che si è posto l'ex Ministro Carlo Calenda, ospite di 'Omnibus' su La7, parlando delle prossime elezioni comunali. "Non riesco a capire cosa succede a destra e a sinistra. Io ci sono, se i romani mi votano, bene, altrimenti verranno votati gli altri", ribadisce. Rimane comunque "convinto di arrivare al ballottaggio", perché "altrimenti non correrei".
Per tutte le elezioni, non solo quelle di Roma, bisogna aspettare l'evolvere della situazione Covid in Italia. Infatti, non si terranno nella tarda primavera del 2021, come era invece pianificato, dato che il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato uno slittamento a causa della pandemia. Le urne potrebbero dunque aprirsi tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Anche se molti puntano sul fine settimana del 10 e 11 ottobre. Gli eventuali ballottaggi si terranno due settimane dopo.
La sindaca uscente Virginia Raggi sembra ormai essere certa di una riconferma da parte del Movimento 5 stelle, che d'altra parte non può tirarsi indietro, dato che scegliere un altro candidato annullerebbe le "vittorie" del partito tanto decantate nella capitale. L'equivoco sulla canditura era dovuto al fatto che la stessa Virginia Raggi aveva più volte dichiarato che la sua esperienza politica si sarebbe conclusa al termine di questa legislatura. Ma come si sa, raramente il politici mantengono le promesse.
Il Movimento 5 Stelle le è però venuto incontro. Sulla piattaforma Rousseau - prima del suo abbandono da parte dei grillini - è stato infatti approvata una delega per un possibile terzo mandato. Un problema che non ha riguardato solo la Raggi, ma anche la Sindaca di Torino Chiara Appendino. Entrambe infatti avevano alle spalle una legislatura come consigliere comunale.
Rimane ancora forte l'ipotesi di un accordo con il Partito Democratico. Non solo per quanto riguarda le elezioni a Roma, ma anche a livello nazionale. Il segretario Enrico Letta ha incontrato Luigi Di Maio per fare il punto degli argomenti scottanti di questo periodo: piano nazionale di ripresa e resilienza, sostenibilità e transizione ecologica e innovazione digitale. Inoltre dovrebbero avere discusso di Europa e di obiettivi comuni per il futuro dell'Unione. Affrontata anche la questione delle alleanze, in vista delle prossime elezioni amministrative. Da ultimo, entrambi i leader hanno confermato il loro sostegno al Governo targato Mario Draghi.
Per quanto riguarda le elezioni a Roma, tuttavia, la strada per i dem potrebbe essere quella delle primarie (anche se si fa sempre meno accreditata). In questo caso i nomi forti sarebbero quelli della senatrice Monica Cirinnà e l'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri.
Per quanto riguarda gli altri candidati. Annunciata la candidatura di Vittorio Sgarbi, che ha inoltre chiesto a tutto il Centrodestra di sostenerlo. Ma qui la situazione è in continuo divenire. Silvio Berlusconi aveva chiamato Guido Bertolaso, che nel 2016 è stato a lungo candidato in pectore degli azzurri prima della virata su Alfio Marchini, ma quest'ultimo ha rifiutato. I leader della coalizione, compreso Salvini, potrebbero convergere dunque verso un nome proposto da Fratelli d'Italia.
Rifondazione Comunista sosterrà Paolo Berdini. Le altre candidature al momento indipendenti sono quelle di Andrea Bernaudo e Monica Lozzi, presidente del VII municipio che dopo aver detto addio al Movimento 5 Stelle adesso è pronta a correre con la lista Revoluzione Civica. Infine ha ufficializzato la sua presenza è Federico Lobuono, un giovane di soli venti anni che sarà il candidato della lista La Giovane Roma, formata interamente da ragazzi under 25.
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