Grillo difende il figlio, Andreolla: "Il movimento non deve essere coinvolto"

Sono stati accusati di non essere intervenuti sull’imbarazzante difesa di Beppe Grillo del figlio accusato di stupro di gruppo. Ora i 5Stelle si difendono. Dopo le parole di Giuseppe Conte di ieri sera anche Raffaella Andreola, componente del Collegio dei probiviri M5S, è intervenuta in merito. "Il M5S non doveva essere coinvolto, sia fatta chiarezza. Premesso che la ritengo una questione personale di Grillo e come tale doveva essere gestita evitando politicizzazioni del caso" ha detto.

Questione personale di Grillo il Movimento non andava coinvolto

“Come membro del Collegio dei probiviri (anche se in questo momento organo non effettivamente operativo in quanto, dopo le ultime espulsioni nei confronti di chi non ha votato la fiducia al governo Draghi, tutto si è congelato) posso dire che mi sono sentita in imbarazzo per quanto ho visto in quel video" ha aggiunto Andreola.

Da donna chiedo rispetto per ogni donna

"Come donna chiedo rispetto per ogni donna, per la sua libertà e per la sua dignità. Come cittadina chiedo che la giustizia faccia il suo corso in modo libero ed autonomo senza pressioni esterne" ha sentenziato. "Da componente del Collegio" insiste la 5S parlando con l'Adnkronos, "chiedo che sia fatta chiarezza da parte dei vertici su queste dichiarazioni pubbliche rese dal garante, al fine di chiarire la posizione del Movimento che non doveva essere assolutamente coinvolto in questa vicenda".