16 Aprile 2021
Basterà Conte a rimettere insieme un Movimento 5 stelle divenuto sempre più una polveriera? E’ questa la domanda che in molti si pongono osservando le fratture che caratterizzano i grillini ormai da qualche mese. Ultimo episodio in ordine di tempo, la “bocciatura” del voto ai 16enni espressa dall’ex ministro Stefano Buffagni, durante l’assemblea in collegamento con Giuseppe Conte. Per Buffagni argomenti come Ius soli e voto ai 16enni sono battaglie che è meglio lasciare ai democratici.
Le sue parole non sono piaciute a Beppe Grillo, secondo fonti ben informate: “È sembrato un modo per provocare, prendere le distanze dalle posizioni espresse dal Movimento. Un vero atto di sfida”, ha spiegato, a IlGiornale.it, una fonte interna ai 5 Stelle molto vicina a Grillo. Secondo molti le provocazioni di Buffagni hanno una scopo ben preciso: quello di creare una corrente “nordista” all’interno dei pentastellati, più legata al mondo produttivo ed alle questioni economiche.
Vicini a Buffagni sono i deputati lombardi Riccardo Olgiati e Giovanni Currò ma, in generale, è la provenienza geografica a fare da discriminante, come scritto sulle pagine de ilgiornale.it, ed anche il desiderio di tutti i grillini di ritagliarsi uno spazio e non dover accantonare l’esperienza politica. Non solo: il confronto è serrato anche con Claudio Cominardi e Davide Tripiedi. Tutti stanno cercando di approfittare della confusione per ritagliarsi un ruolo: anche Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Conte, ha proposto un confronto su questi temi. “Con la scusa dei confronti tematici, ognuno sta cercando di formare una corrente per pesare di più. Ormai è chiaro che senza una pattuglia alle spalle si conta poco” ha aggiunto un parlamentare grillino.
Non proprio dalla medesima parte ma, sicuramente, spinto da spirito di rivalsa è l’ex ministro dello sport Vincenzo Spadafora, scettico sull’operazione “Giuseppe Conte”: "Che non sia un’operazione di immagine. Il problema non è Conte in sé, ma il fatto che continui ad ascoltare troppo chi lo consiglia. Non solo per la comunicazione” ha affermato una fonte vicino all’ex ministro, riferendosi chiaramente al suo portavoce Rocco Casalino".
Quello che è certo è che il M5S non è guarito, anzi, è sempre più spezzettato in correnti. Intanto, anche, i fautori dell’era Conte, si stanno spazientendo: si aspettavano un altro piglio, più convinto, dall’ex avvocato del popolo che non stanno vedendo. “Dovrebbe spiegare cosa ha in mente, quale struttura dobbiamo darci. Invece continua a tentennare per non scontentare nessuno”, ha dichiarato un altro deputato alla seconda legislatura, che sperava in un segnale sull’archiviazione della regola dei due mandati.
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