16 Marzo 2021
Dopo il suo discorso di insediamento Enrico Letta, segretario del Pd, è tornato a parlare di Ius solis, totem inamovibile dei democratici ma, argomento quanto mai divisivo nell’attuale ed eterogenea maggioranza. Il ragionamento dell’ex premier si basa che senza giovani non vi sarà una ripartenza dopo la pandemia ed essendo il nostro Paese in calo demografico è necessario insistere per approvare urgentemente la modifica della legge sulla cittadinanza.
"Per la propaganda della destra si racconta questa questione in modo sbagliato. Quelle persone sono nate qui, sono italiane a tutti gli effetti. È giusto che abbiano la cittadinanza italiana. Chiamiamolo ius soli o ius culturae, sono flessibile sugli strumenti ma voglio che si arrivi a risultato" ha proseguito il segretario dem, non scordando tra le righe di mandare un messaggio a Salvini.
Sulla stessa linea di ragionamento anche l’abbassamento dell’età utile per recarsi alle urne. "Il nostro Paese è in disastro demografico, l'Italia è in un inverno demografico e non ci sarà nessuna ripartenza se non affrontiamo questa questione, se non diamo più peso ai giovani. Anche per questo il voto ai 16enni. Ma c'è una cosa che si può fare subito, io ho voluto dare un pressing, chiudiamo la riforma e portiamo subito il voto per il Senato a 18 anni. È importante che alle elezioni il peso dei giovani sia forte o peseranno solo gli anziani. I giovani vanno aiutati" ha sottolineato il Enrico Letta intervistato dalla stampa estera.
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