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Italia zona rossa, Di Maio: "D'accordo a misure più rigide come chiede Cts"

Il Ministro degli Esteri: "Oltre 20mila nuovi casi, siamo a quasi 100mila morti"

08 Marzo 2021

Italia zona rossa, Di Maio

Luigi Di MaioFoto: LaPresse

Italia zona rossa, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha asserito che "servono misure più rigide come indicato dal Cts" anche prima del nuovo Dpcm. "Nelle ultime 24 ore in Italia abbiamo registrato oltre 20mila nuovi casi, con un tasso di positività che sale al 7.6%", ricorda il pentastellato. "Aumentano di nuovo i ricoverati in terapia intensiva e piangiamo complessivamente quasi 100mila vittime. Con questi numeri servono misure più rigide, come sta chiedendo anche il comitato tecnico scientifico".

Italia zona rossa, Di Maio: "Misure più rigide"

Il Cts, prima del Dpcm in vigore dal 6 marzo, ha sottolineato l'opportunità di far scattare la zona rossa in automatico dove si verificano 250 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Per gli esperti, inoltre, la chiusura della scuola nelle aree in cui il virus è particolarmente diffuso va abbinata a misure più restrittive in genere. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che "sulla base dei dati mi aspetto che nelle prossime settimane l'impatto di questa variante inglese possa far crescere la curva, mi aspetto regioni che possono andare verso la zona rossa. Mi aspetto che le ordinanze possano essere ancora di natura restrittiva".

Di Maio si trova dunque d'accordo con il collega: "Come governo dobbiamo subito individuare e mettere in campo gli interventi economici per compensare gli effetti delle nuove restrizioni. Velocità e decisione sono fondamentali. Purtroppo, come stiamo vedendo anche in questa nuova fase politica, non ci sono alternative a misure più rigide, perché se è vero che ci siamo abituati alla convivenza con il virus, è altrettanto vero che questa ondata è provocata da nuove varianti che stanno preoccupando tutta Europa e vanno contenute. Ed è per questo che non possiamo abbassare la guardia o lasciarci distrarre da questioni secondarie".

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Infine: "Serve che tutte le forze politiche si concentrino sulla gestione della crisi sanitaria da ogni punto di vista. Il contributo responsabile e deciso di tutti i livelli istituzionali e politici è l’unica strada che abbiamo per uscire da questa fase drammatica. Nessuno può permettersi di scegliere: la strada da seguire è già tracciata ed è obbligatoria. Rimaniamo uniti, lo dobbiamo alla nostra Nazione".

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