Crisi Pd, Zingaretti spiega dimissioni: "Dopo caduta di Conte sono rimasto solo"
Il segretario dimissionario respinge l'ipotesi di candidarsi a Sindaco di Roma: "Cosa bellissima ma faccio governatore"
In merito alla recente crisi nel Pd, l'ex segretario Nicola Zingaretti ha spiegato così le proprie dimissioni: "Quello che mi ha dato fastidio è che tutti insieme abbiamo voluto il governo Conte. Tutti abbiamo voluto che andasse avanti. Tutto il partito ha deciso insieme e io ci ho messo la faccia. Poi quando non è andato in porto ci siamo girati e non c'era nessuno, e ci hanno accusato di avere detto 'o Conte o morte', cosa che io non ho mai detto".
Crisi Pd, Zingaretti spiega dimissioni
Nicola Zingaretti ha parlato a Non è la D'Urso live su Canale 5. "Il Pd non è un partito del leader ma con un leader", ha continuato. "Noi siamo tanti, domani rinnovo la tessera del Pd, non scompaio con le mie idee. Noi resteremo a fare politica con le nostre idee". "Credo nel pluralismo del confronto ma lo si è scambiato con la polemica", prosegue. "Allora ho detto se io sono il problema allora mi faccio di lato, perché serve un chiarimento; lo faccia il gruppo dirigente, state tranquilli che non scompaio. Ma non si deve confondere il confronto delle idee con la furbizia. Ora però guardiamo al futuro".
Zingaretti ha poi tenuto a precisare quale sarà la sua posizione durante le prossime elezioni: "Io sono presidente della Regione, in questi mesi ho difeso la mia terra, la mia gente dal Covid. Noi siamo stati i primi ad aver vaccinato gli over 80. Abbiamo costruito gli hub per i vaccini, de ora c'è la battaglia per lavoro e sviluppo. Quindi ho tantissime cose da fare. Io faccio il Presidente della Regione". "Guarda, fare il sindaco Roma - precisa - sarà la cosa più bella del mondo. Ma io faccio il Presidente e credo sia questo il mio compito. Ci sono tante energie in giro, non è il mio pensiero fare il sindaco".
Infine: "Tu sei stata messa in mezzo da un modo sbagliato di fare politica. Ho detto una cosa che confermo: questa è una bella trasmissione e molto popolare, qualcuno preferisce i salotti. Il populismo si combatte con una politica popolare, non con la puzza sotto il naso".