03 Marzo 2021
Non più conferenze fiume a qualsiasi ora del giorno e nemmeno il presenzialismo, forse anche un po’ eccessivo, al quale ci avevano abituato Conte e l’esecutivo giallorosso. In attesa di vedere rivoluzioni più importanti sicuramente un cambiamento che tutti abbiamo notato è la netta differenza nelle comunicazioni adottata dal governo guidato da Mario Draghi e quello precedente.
Lavorare e parlare poco sembra questo l’imperativo per il neo premier che con i suoi ministri è stato chiaro: divulgare notizie solo quando c’è effettivamente qualcosa da annunciare. Meno si parla meno si litiga sembra essere questa l’idea di Draghi: toni bassi per tutti in pratica. Che le cose siano cambiate, lo racconta anche il quotidiano “Il Giornale”: durante la presentazione del nuovo Dpcm che entrerà in vigore il prossimo 6 marzo il presidente del consiglio è rimasto in disparte facendo parlare i suoi ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza.
Secondo quanto riferisce Marco Antonellis su Tpi, in realtà ci sarebbero state delle indicazioni ben precise date dallo staff di Palazzo Chigi, sempre con la benedizione di Draghi, per la gestione dei rapporti con la stampa. Ad esempio, durante la formazione del governo era stata data la disposizione a tutti i ministri di non rilasciare interviste fino a quando non fossero stati nominati anche i sottosegretari.
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