19 Febbraio 2021
Per ora i bonus, cavallo di battaglia del Governo Conte, restano congelati, dovranno essere pesati e vagliati dal premier Mario Draghi e dal suo nuovo esecutivo ed il loro futuro è sempre più incerto.
Tanti sono i bonus che la compagine giallorossa aveva in programma e di cui tanti italiani pensavano di poter usufruire: da quello per lo smartphone destinato a famiglie con Isee sotto i 20mila euro passando per quello per gli occhiali, con voucher di 50 euro una tantum per quei nuclei familiari con Isee inferiore a 10mila euro, per giungere ai bonus rubinetti e bonus auto elettrica, sempre per quelle categorie collocate nelle fasce di reddito più basse.
L'attuale governo, intascata la fiducia alla Camera, sta esaminando attentamente gli incentivi messi in campo dall’esecutivo precedente: l’impressione è che molti dei bonus inseriti nella legge di Bilancio da Conte ed i suoi, difficilmente si concretizzeranno. Quello che è sicuro, comunque, e che se arriveranno lo faranno in ritardo.
Potrebbe essere accantonato l’incentivo per l’acquisto dello smartphone, visto dal Governo Conte, come punto di partenza verso la digitalizzazione. Vittorio Colao, nuovo ministro dell'Innovazione tecnologica, sembra non vederla alla stessa maniera, come spiegato sulle pagine del Messaggero. La sua firma, con quella di Draghi, è fondamentale per l’attuazione del decreto. Dopo l'emanazione dei due provvedimenti, il presidente del Consiglio ed il suo ministro devono poi stabilire le modalità di accesso all'incentivo entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio. Quindi, se alla fine il bonus venisse concesso, è impossibile che il "cellulare di Stato" venga distribuito alle famiglie a partire dal mese di marzo, come era stato programmato.
Nel “dimenticatoio” rischia di finire anche il bonus occhiali: quei 50 euro di contributo che sarebbe finito nelle tasche di quei nuclei familiari con Isee inferiore a 10mila euro per provvedere all'acquisto di occhiali o lenti a contatto correttive. In questo caso è il ministero della Salute, in collaborazione con il ministero dell'Economia e delle finanze, a dover dare il via libera. Insomma, la questione è nelle mani di Speranza e del suo dicastero. Ed il decreto attuativo, stavolta, non ha neppure un termine di scadenza.
Nel lungo elenco dei bonus che rischiano di finire in soffitta anche quello per le auto elettriche, uno sconto del 40% per l'acquisto della vettura rivolto a quelle famiglie con Isee pari o inferiore a 30 mila euro. Il ministero dello Sviluppo economico avrebbe dovuto indicare tramite decreto i termini e le modalità della concessione entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge di Bilancio, ossia a fine febbraio, ma ad oggi nessuna notizia. Spetterà al nuovo ministro Giancarlo Giorgetti prendere una decisione.
Non si hanno più notizie nemmeno del decreto attuativo per confermare l'aumento di 9,95 euro del costo della revisione dell'auto e dare l'avvio al bonus veicoli sicuri: perora al Ministero dei Trasporti non sembrano neanche ricordarselo. Infine dal lungo elenco degli aiuti di Stato volti a incentivare gli acquisti e a rilanciare l’economia è sparito anche il bonus rubinetti. L’idea era quella di dare 1000 euro su un acquisto massimo di 2500 alle persone fisiche, 2500 euro su un massimo spesa di 5000 euro per le attività commerciali. La decesione, in questo, caso, spetterà al ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani. L’impressione, comunque, è che il futuro dei decreti sia appeso ad un filo sottilissimo e le politiche dei bonus giunte, ormai, al capolinea
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