Toyota, vendite globali record ad aprile-settembre 2025, +4,7% su base annuale con 5.267.200 veicoli venduti, +11,3% solo negli Usa

Anche in Cina Toyota ha registrato un incremento del 5,5% (914.340 unità), nonostante la concorrenza agguerrita sui prezzi

La casa automobilistica giapponese Toyota ha annunciato un aumento record delle vendite globali, anche grazie alla domanda di modelli ibridi in Cina e nel Nord America. Il primo costruttore automobilistico al mondo ha registrato un +4,7% di vendite nel periodo aprile-settembre 2025, avendo venduto 5.267.200 veicoli. Superato il precedente primato risalente a due anni fa, mentre la produzione globale è aumentata del 6%, raggiungendo le 4.985.000 unità.

Toyota, vendite globali record ad aprile-settembre 2025, +4,7% su base annuale con 5.267.200 veicoli venduti

Negli Stati Uniti, principale mercato della casa automobilistica giapponese, le vendite si sono impennate dell’11,3% arrivando a 1.295.600 veicoli, spinte dalla crescente domanda di modelli ibridi e dal ritorno alla piena produzione domestica dopo le sospensioni dovute a richiami tecnici. Anche in Cina Toyota ha registrato un incremento del 5,5% (914.340 unità), nonostante la concorrenza agguerrita sui prezzi. Segnalata, invece, una lieve diminuzione nel mercato interno giapponese, dove le vendite sono calate dello 0,4 % a quasi 711mila unità.

Il record globale nel mese di settembre +3,1%

Nel solo mese di settembre, le vendite globali di Toyota sono salite del 3,1% (879mila veicoli), segnando il nono aumento consecutivo su base annua, e la produzione mondiale è balzata dell'11,1% (918mila unità), record assoluto per il mese. I timori giapponesi sono legati ad un calo dell'utile netto del 44,2%, a 2.660 miliardi di yen (circa 17 miliardi di dollari), a causa dei dazi di Trump. Tokyo crede che i maggiori costi legati alle tariffe non potranno essere interamente compensati dai tagli alle spese e dall'espansione dei modelli dai margini più elevati. Tuttavia, già lo scorso mese l'amministrazione Usa è venuta in soccorso del Giappone, avendo ridotto al 15% i dazi sulle auto giapponesi nell'ambito di un accordo più globale.