La donna dell'anno Glamour 2025 diventa gender fluid, 9 trans premiate, giornalista Piers Morgan: "Al di là della parodia anche per gli standard woke"
La rivista dedica la copertina “Women of the Year” a nove transgender. Scoppia la polemica: femministe e commentatori accusano Glamour di cancellare le donne biologiche
La rivista britannica Glamour ha deciso di dedicare la copertina "Donne dell'anno 2025" a 9 trans, scatenando violente polemiche. Il giornalista Piers Morgan, ad esempio, ha denunciato che ciò "va al di là della parodia anche per gli standard woke".
La donna dell'anno Glamour 2025 diventa gender fluid, 9 trans premiate, giornalista Piers Morgan: "Al di là della parodia anche per gli standard woke"
La decisione di Glamour UK di dedicare la copertina “Women of the Year” a nove donne transgender ha scatenato una violenta polemica nel Regno Unito e sui social internazionali. La rivista di moda ha presentato l’iniziativa come una celebrazione di figure “straordinarie e fonte di ispirazione”, ma il fatto che la copertina includa esclusivamente persone trans ha riacceso il conflitto culturale sul significato stesso della parola “donna”.
Le protagoniste indossano la t-shirt “Protect the dolls”, simbolo dell’attivismo trans e già utilizzata in contesti di protesta politica. Per Glamour si tratta di un messaggio di empowerment e inclusione. Per molti critici, invece, è l’ennesimo esempio di come i media mainstream stiano progressivamente sostituendo la rappresentazione delle donne biologiche con quella dell’identità di genere.
Tra le voci più dure c’è quella di J.K. Rowling, che ha scritto: "Sono cresciuta in un’epoca in cui le riviste femminili dicevano alle ragazze che dovevano essere più magre e più carine. Ora le riviste femminili dicono alle ragazze che gli uomini sono donne migliori di loro". Un commento rilanciato e sostenuto anche dalla rapper Zuby, secondo cui "il movimento trans è il più misogino della storia moderna".
Alla critica si è aggiunto anche Piers Morgan, giornalista e conduttore televisivo britannico, che ha definito la copertina di Glamour UK "oltre la parodia", accusando la rivista di praticare un “woke virtue signalling” che finisce per "cancellare completamente le donne biologiche". Morgan ha sottolineato come proclamare “Donne dell’anno” nove persone nate maschi rappresenti "un insulto al buon senso e alle battaglie storiche delle donne".
Tra le figure scelte compare Munroe Bergdorf, già al centro di polemiche nel 2017 per dichiarazioni sulla razza bianca, che le costarono la collaborazione con L’Oréal. In copertina figurano anche l’influencer Bel Priestley e la modella Maxine Heron. L’articolo di accompagnamento, firmato da una scrittrice transgender, denuncia presunte “politiche di esclusione” contro le persone trans, citando il dibattito su bagni, spogliatoi, ospedali e spazi separati per sesso.