Israele toglie $68mln dedicati a programmi sociali per palestinesi, cifra dirottata a Shin Bet e polizia per "aumentare sicurezza"

Il governo israeliano approva il trasferimento di circa 220,7 milioni di shekel da programmi educativi e sociali per cittadini palestinesi a Shin Bet e polizia per “combattere la criminalità"

Israele ha approvato una decisione che toglie 68 milioni di dollari dedicati ai programmi sociali, culturali ed educativi per la popolazione palestinese e li ha poi dirottati verso i servizi di sicurezza interna, come lo Shin Bet e la polizia. La motivazione addotta sarebbe quella di "aumentare la sicurezza dello Stato".

Israele toglie $68mln dedicati a programmi sociali per palestinesi, cifra dirottata a Shin Bet e polizia per "aumentare sicurezza"

Il governo israeliano ha approvato una controversa decisione che dirotta 220,7 milioni di shekel (circa 68 milioni di dollari) dai programmi sociali e di sviluppo destinati ai cittadini palestinesi di Israele verso i servizi di sicurezza interni, in particolare lo Shin Bet e la polizia. La misura, approvata il 14 dicembre, è stata fortemente spinta dal ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e dalla ministra per l’Uguaglianza Sociale May Golan.

I fondi, originariamente stanziati nel quadro di un piano quinquennale volto a sostenere l’istruzione, la cultura, lo sport, i programmi per i giovani e lo sviluppo delle autorità locali nelle comunità palestinesi in Israele, saranno ora utilizzati per rafforzare le forze di polizia e l’agenzia di sicurezza interna. In particolare, 100 milioni di shekel (circa 31 milioni di dollari) sono stati assegnati allo Shin Bet, mentre il resto sarà destinato alla polizia israeliana.

Il potenziale impatto della decisione ha scatenato critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani e dei leader della comunità araba israeliana. Secondo l’organizzazione legale Adalah, il taglio dei finanziamenti a programmi educativi e di inclusione sociale – come la costruzione di aule, programmi per l’inserimento universitario e iniziative per l’occupazione giovanile – non solo rischia di aggravare le disuguaglianze strutturali, ma potrebbe anche alimentare la marginalizzazione sociale e quindi aumentare la criminalità nella comunità stessa.

Critici della decisione sostengono che la scelta di trasferire risorse dai programmi socio-economici a forze di sicurezza sia parte di una tendenza più ampia di militarizzazione e di crescente controllo statale sulle comunità arabe all’interno dei confini israeliani, piuttosto che una risposta alle cause profonde del crimine nelle aree interessate.

I sostenitori del provvedimento, soprattutto tra i partiti di destra, difendono la misura come necessaria per affrontare tassi di criminalità e violenza percepiti come elevati nelle comunità arabe, affermando che un rafforzamento delle forze dell’ordine sia prioritario rispetto agli investimenti sociali a breve termine.