Venezuela, Usa e Paraguay firmano patto di sicurezza contro "reti terroristiche transnazionali": "consolidata presenza di marines in Sudamerica"

Alla presenza di Marco Rubio e del ministro degli Esteri paraguayano Lezcano, gli Usa hanno formalizzato una partnership già esistente, con l'obiettivo dichiarato di contrastare la criminalità e rafforzare gli aiuti umanitari. Ma c'è il rischio che l'operazione si trasformi in un pressing tattico contro Maduro e anti-influenza cinese-russa

Gli Stati Uniti e il Paraguay hanno firmato un nuovo "patto di sicurezza" volto a "rafforzare la partnership" tra i due Paesi, nel tentativo di cooperare contro la "più grande minaccia nell'emisfero occidentale, ovvero la minaccia delle reti criminali transnazionali".

Venezuela, Usa e Paraguay firmano patto di sicurezza contro "reti terroristiche transnazionali": "consolidata presenza di marines in Sudamerica"

Parola del Segretario di Stato Usa Marco Rubio che proprio ieri, lunedì 15 dicembre, ha stretto la mano al ministro degli Esteri paraguaiano Rubén Ramírez Lezcano per formalizzare un nuovo accordo sullo "Status delle Forze Armate" (SOFA) nel Paese sudamericano. Secondo quanto dichiarato ufficialmente, l'obiettivo è "formalizzare una partnership già esistente" e "rafforzarla" per aumentare la sicurezza regionale contrastando le "reti terroristiche transnazionali". Reti criminali, ha affermato lo stesso Rubio durante l'evento diplomatico, che non sono puramente "ideologiche ma hanno una base finanziaria ed economica".

La cosa interessante però è il modo in cui questo accordo dovrebbe prendere forma: un addestramento congiunto Usa-Paraguay, la possibilità di "accelerare il trasferimento di attrezzature necessarie", la condivisione di informazioni di intelligence "in tempo reale", nonché la cooperazione in ambito "umanitario" ed "economico". Nelle parole di Rubio, è esplicitato il desiderio di voler rendere (con placet americano) il Paraguay "più ricco" - naturalmente "in collaborazione con gli interessi economici americani".

Eppure, non è difficile tradurre questo nuovo accordo come un ulteriore passo diplomatico per regolare la presenza e le attività dei soldati statunitensi in Paraguay e, più in generale, nel Sud America. I rapporti di cooperazione tra Washington e Asuncion procedono da anni, tuttavia gli interessi di Trump verso l'America Latina - com'è noto - si sono intensificati ultimamente. L'accordo, che formalizza dunque una partnership già esistente, non solo rappresenta una nuova strategia di contrasto al "narcotraffico", ma potrebbe rappresentare la nuova mossa di "accerchiamento e pressing" nei confronti del regime di Maduro.

Sicché gli Usa vanno così a consolidare il controllo militare di molte zone sudamericane, oltre a quello già esistente su Mar dei Caraibi, Panama e altri Paesi. Il Paraguay, così com'è descritto da fonti istituzionali, gioca un ruolo strategico nella regione perché "via di transito" del trasporto di stupefacenti. Ma questa è la facciata di una questione ben più complessa: come già annunciato dal Giornale d'Italia, obiettivo Usa è anche quello di "sgomberare il campo sudamericano" dalle ingerenze cinesi e russe.