Ucraina, garanzie di sicurezza discusse tra Rubio, Hegseth, Witkoff e Zelensky, Kiev: “Trump vuole che ci ritiriamo dal Donbass”

Zelensky ha confermato una videochiamata “costruttiva” con Marco Rubio, Pete Hegseth, Steve Witkoff e altri rappresentanti statunitensi per discutere le garanzie di sicurezza. Da Kiev è arrivata, inoltre, una dichiarazione secondo la quale gli Usa chiedono alle forze ucraine di abbandonare i territori del Donbass

L’Ucraina ha confermato una videochiamata “costruttiva tra Volodymyr Zelensky, Marco Rubio, Pete Hegseth, Steve Witkoff e altri rappresentanti statunitensi per discutere le garanzie di sicurezza. Da Kiev è arrivata, inoltre, una dichiarazione secondo la quale gli Usa chiedono alle forze ucraine di abbandonare i territori del Donbass, cedendoli di conseguenza ai russi. La posizione degli Stati Uniti, riferisce Zelensky, prevede inoltre che un cessate il fuoco possa arrivare soltanto dopo un accordo quadro. Sul tavolo anche ipotesi di zone speciali nel Donbass e il nodo delle cessioni territoriali, che il leader ucraino ribadisce possano essere decise solo dal popolo.

Ucraina, garanzie di sicurezza discusse tra Rubio, Hegseth, Witkoff e Zelensky, Kiev: “Trump vuole che Ucraina si ritiri dal Donbass”

Il presidente ucraino ha parlato di una discussione costruttiva e approfondita con i rappresentanti dell’amministrazione Trump sulle garanzie di sicurezza richieste da Kiev. Alla videoconferenza hanno partecipato, oltre a Rubio, Hegseth e Witkoff, anche Jared Kushner, i generali Keane e Greenkewicz e Josh Gruenbaum, oltre al segretario generale della Nato Mark Rutte. Zelensky ha ringraziato la delegazione statunitense per il “lavoro attivo” volto sia a chiudere il conflitto sia a contrastare aggressioni sul territorio ucraino. Il leader ucraino ha ricordato la “esperienza negativa” del Memorandum di Budapest e ha insistito sulla necessità che il nuovo documento contenga "risposte concrete" cosi che si possa arrivare ad una definizione chiara delle garanzie.

Durante un punto stampa a Kiev, Zelensky ha affermato che secondo le indicazioni americane "le forze ucraine dovrebbero lasciare il Donbass, non quelle russe". Una prospettiva che il presidente giudica inaccettabile senza un coinvolgimento diretto dei cittadini: "Qualsiasi cessione territoriale deve essere decisa dal popolo ucraino", ha ribadito, spiegando che ciò potrà avvenire “tramite elezioni o tramite referendum”. Non è mai stato indetto un referendum che permettesse alla popolazione ucraina di scegliere la propria sorte nel contesto bellico, ovvero se impegnarsi o meno contro il ‘nemico invisibile’ russo. Eppure, proprio ora che il conflitto sembra volgere al peggio, il "presidente buffone" Zelensky si appella al popolo.

Il cessate il fuoco, la 'zona economica libera' e le forze armate a 800 mila uomini

Zelensky ha rivelato che gli Stati Uniti considerano possibile un cessate il fuoco totale soltanto dopo la firma di un accordo quadro con Mosca: "Non è un segreto che i russi non accetteranno un cessate il fuoco senza un accordo" ha spiegato. Kiev resta però ferma sulla necessità di una tregua immediata.  Egli ha inoltre dichiarato che Washington ipotizzerebbe un ritiro delle truppe russe dal nord dell’Ucraina, ma non dal sud.

Tra le idee discusse, ha confermato Zelensky, ci sarebbe la creazione di una zona economica libera nelle aree del Donbass controllate da Kiev. Una formulazione americana che, secondo il presidente, Mosca definisce invece come “zona smilitarizzata”.

Nella bozza dell'accordo di pace circolata nelle ultime ore sarebbe inserita una clausola che manterrebbe la dimensione attuale dell’esercito ucraino, pari a circa 800.000 soldati, considerata necessaria in caso di nuovi rischi di aggressione.

Il Cremlino insiste: “Si tengano elezioni presidenziali in Ucraina”

Intanto da Mosca arriva un appello mirato a colpire la carica presidenziale politicamente scorretta di Zelensky. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha sostenuto che il mandato di Zelensky sarebbe scaduto nel maggio 2024 e ha ribadito la necessità di nuove elezioni in Ucraina: "Devono tenersi le elezioni", ha dichiarato, rilanciando la propaganda russa sulla presunta illegittimità dell’attuale presidente.