Roman Gofman, chi è il nuovo capo del Mossad: tra i fondatori della GHF, indagato dopo aver usato un 17enne in una missione non autorizzata

Subentrerà a David Barnea a giugno 2026, e nonostante sia un uomo esterno al mondo dell'intelligence, è stato scelto dal primo ministro per il ruolo di capo dei servizi segreti esteri. Nella sua storia ci sono diverse questioni controverse

Si chiama Roman Gofman ed è il nuovo capo del Mossad nominato da Netanyahu. Subentrerà a David Barnea a giugno 2026, e nonostante sia un uomo esterno al mondo dell'intelligence, è stato scelto dal primo ministro per il ruolo di capo dei servizi segreti esteri. Nella sua storia ci sono diverse questioni controverse. Scopriamo assieme chi è.

Roman Gofman, chi è il nuovo capo del Mossad: tra i fondatori della GHF

Roman Gofman è nato in Bielorussia nel 1976 ed è cresciuto ad Ashdod, in Israele. Nel 1995 si è arruolato nell'esercito, precisamente nei corazzati, dopo essere stato scartato dalle unità speciali a causa degli occhiali. Tra i commilitoni è conosciuto come "cavallo al galoppo", per l'instancabile spinta volta all'uccisione.

Nel corso degli anni ha scalatole gerarchie, ricoprendo i ruoli di comandante del battaglione 75, della Brigata Regionale Etzion, della 7ª Brigata Corazzata, della Divisione Bashan e infine comandante del Centro di Addestramento Terrestre delle IDF a Tze’elim. Nel 2022 rimase ferito durante l'attacco del 7 ottobre dopo un presunto attacco dei miliziani di Hamas.

Come Il Giornale d'Italia ha anticipato, la GHF è stata progettata dalla società di consulenza strategica americana Boston Consulting Group sotto richiesta dell'intelligence e degli alti gradi della politica israeliana e statunitense.

Indagato dopo aver usato un 17enne in una missione non autorizzata

Durante il suo mandato di comandante della 210esima Divisione Bashan sul confine siriano, è stato indagato dal Procuratore Militare – al tempo l’aveva rivelato il quotidiano liberal Haaretz – per aver approvato la decisione di due ufficiali dell’intelligence di utilizzare un civile minorenne, il 17enne Uri Elmakias, in una missione non autorizzata, mettendone a repentaglio la vita.

Elmakias fu arrestato, trattenuto per circa due mesi e successivamente condannato per reati di spionaggio. Andò meglio a Gofman e ai suoi subordinati che non furono perseguiti penalmente ma subirono richiami a seguito di una revisione interna.