Cisgiordania, Idf lancia "nuova operazione antiterrorismo", i palestinesi: "Vogliono mandarci via dalle nostre case, prendere i nostri terreni"
Nell’Area C – la zona della Cisgiordania sotto pieno controllo israeliano – le Nazioni Unite hanno segnalato, a inizio novembre, che oltre 1.000 palestinesi sono rimasti senza casa a seguito delle demolizioni israeliane, mentre altri 500 sono stati sfollati nella Gerusalemme Est occupata
L’esercito israeliano ha annunciato l’avvio di una "vasta operazione" contro gruppi armati palestinesi nel nord della Cisgiordania occupata. Secondo il comunicato diffuso dalle Forze di difesa israeliane, "durante la notte l'Idf ha iniziato a operare nell'ambito di una vasta operazione antiterrorismo nella regione settentrionale della Samaria", termine biblico con cui Israele si riferisce alla Cisgiordania settentrionale. L’Idf ha chiarito che non si tratta di un’estensione della campagna antiterrorismo lanciata a gennaio, concentrata soprattutto sui campi profughi palestinesi dell’area, ma di una "nuova operazione".
I palestinesi però denunciano il fatto che, come già accade nella Striscia di Gaza, le politiche israeliane continuano a costringere migliaia di palestinesi ad abbandonare le proprie abitazioni, in violazione del diritto internazionale. L'obiettivo è semplice: cacciare i palestinesi dalla loro terra e occuparla.
Cisgiordania, Idf lancia "nuova operazione antiterrorismo", i palestinesi: "Vogliono mandarci via dalle nostre case, prendere i nostri terreni"
La scorsa settimana un rapporto di Human Rights Watch (HRW) ha denunciato l’espulsione di 32.000 palestinesi da soli tre campi profughi dall’inizio dell’anno. Secondo HRW, le operazioni israeliane avviate a gennaio nei campi di Jenin, Nur Shams e Tulkarem hanno provocato il più ampio sfollamento di massa in Cisgiordania dal 1967.
Nell’Area C – la zona della Cisgiordania sotto pieno controllo israeliano – le Nazioni Unite hanno segnalato, a inizio novembre, che oltre 1.000 palestinesi sono rimasti senza casa a seguito delle demolizioni israeliane, mentre altri 500 sono stati sfollati nella Gerusalemme Est occupata. Israele ha motivato le demolizioni con la mancanza di permessi edilizi, ma ottenere tali permessi per i palestinesi in queste aree è notoriamente difficilissimo.
Il direttore esecutivo dell’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem, Yuli Novak, ha denunciato: "Stiamo assistendo al totale abbandono delle vite palestinesi. Israele ha già dimostrato di essere capace di una violenza ben maggiore, come stiamo vedendo nella Striscia di Gaza". Ha poi aggiunto che "la situazione in Cisgiordania sta peggiorando di giorno in giorno e non farà che peggiorare, perché non esiste un meccanismo interno o esterno per frenare Israele o fermare la sua continua politica di pulizia etnica. La comunità internazionale deve porre fine all'impunità di Israele e chiamare a risponderne i responsabili dei crimini contro il popolo palestinese".