Nigeria, "banditi armati" rapiscono 303 studenti e 12 insegnanti di scuola cristiana St. Mary, presidente Tinubu cancella impegni al G20
Si tratta del più grave rapimento di massa condotto finora da uomini armati contro cristiani. Gli ultimi due casi analoghi erano avvenuti meno di una settimana fa, nello stato di Kebbi (sempre contro un college) e a Kwara (contro una Chiesa)
Circa 315 persone, tra studenti e insegnanti, sono stati rapiti in Nigeria centrale da un gruppo di uomini armati: l'episodio, avvenuto nella scuola privata cristiana St. Mary, rappresenta uno dei peggiori rapimenti di massa nello Stato africano, dopo l'ultimo fatto di cronaca avvenuto meno di una settimana fa, quando altri banditi avevano sequestrato 25 studentesse a Kebbi.
Nigeria, "banditi armati" rapiscono 303 studenti e 12 insegnanti di scuola cristiana St. Mary, presidente Tinubu cancella impegni al G20
Tutto è accaduto ieri notte, 21 novembre, intorno alle 2 ora locale: un gruppo identificato come "di banditi armati" ha fatto irruzione nell'istituto cristiano St. Mary - scuola secondaria privata nella località di Agwara, nella Nigeria centrale - rapendo oltre 300 bambini e 12 membri del personale docente. Le stime sono state comunicate dall'Associazione cristiana della Nigeria e confermate dalla polizia locale che per prima ha lanciato l'allarme. L'episodio, l'ennesimo dopo diversi altri casi di rapimento registrati nella stato nigeriano, rappresenta - per numero dei coinvolti - uno dei più gravi finora registrato. Le autorità governative sono intervenute ordinando il dispiegamento di unità tattiche e dell'esercito per "battere palmo a palmo la foresta, per mettere in salvo gli studenti rapiti", recita il comunicato della polizia.
Solo lunedì scorso, a Kebbi, nell'area nord-occidentale della Nigeria, uomini armati avevano condotto un'ulteriore irruzione in una scuola secondaria, sequestrando 25 studentesse di cui una era riuscita miracolosamente a fuggire. E ancora, martedì altri banditi armati avevano aperto il fuoco in una Chiesa nello stato meridionale di Kwara, provocando la morte di due persone e, a quanto emerge, il rapimento di 38 fedeli. Alla luce di quanto accaduto, il presidente nigeriano Bola Tinubu ha cancellato i suoi impegni all'estero, incluso il vertice del G20 previsto per questo fine settimana nella capitale sudafricana di Johannesburg.
Parallelamente al "genocidio" in corso ormai da anni in Sudan, e aggravatosi dopo la presa di Al Fashir da parte delle RSF, anche in Nigeria il rapimento di civili a scopo di estorsione è diventato un problema grave. Rapimenti e persecuzioni a sfondo etnico-razziale, su cui lo stesso Donald Trump recentemente ha messo l'occhio, dichiarando azioni militari nello Stato se il governo "avesse continuato a permettere l'uccisione dei cristiani". Affermazioni risolutamente respinte dalle autorità nigeriane, che le ha definite "grave travisamento della realtà". Secondo funzionari Usa infatti, le stragi in corso sono operate da jihadisti ostili ai cristiani nigeriani.