Gaza, "oltre 360 spedizioni di componenti bellici canadesi per dare armi a Israele tramite aziende Usa": il report di Arms Embargo Now

Un nuovo report curato da World Beyond War, Palestinian Youth Movement, Canadians for Justice and Peace in the Middle East e Arms Embargo Now mette in luce come dietro al traffico di armi e componenti belliche verso Israele ci sia anche il Canada. Canada che però non vende direttamente, ma elude i controlli esportando prima ad aziende Usa

"Il Canada non ha mai smesso di fornire equipaggiamento militare a Israele, nonostante le promesse fatte dal Ministero degli Esteri": è quanto emerso da un recente rapporto di World Beyond WarArms Embargo NowPalestinian Youth Movement Canadians for Justice and Peace in the Middle East intitolato "Exposing the U.S. loophole: How Canadian F-35 parts and explosives reach Israel".

Gaza, "oltre 360 spedizioni di componenti bellici canadesi per dare armi a Israele tramite aziende Usa": il report di Arms Embargo Now

Un rapporto dettagliato di oltre 50 pagine, da cui emerge il sostegno e la tacita complicità nel genocidio israeliano da parte del Canada che, secondo le fonti, avrebbe contribuito alla costruzione di armi e aerei da guerra poi esportati verso Tel Aviv. Il giro "sotterraneo" di armi è chiaro: produttori militari canadesi avrebbero spedito componenti per caccia F-35esplosivi per munizioni ed esplosivo TNT "di fabbricazione europea" direttamente ad aziende e fabbriche statunitensi deputate a produrre "i principali aerei da guerra, bombe e proiettili di artiglieria di Israele".

Secondo il report, sarebbero centinaia le spedizioni registrate, utili alle "34 esportazioni di componenti militari inviate dalle fabbriche Usa Lockheed al Ministero della Difesa israeliano, alla base dell'aeronautica militare israeliana e ai produttori di armi israeliani tra aprile 2024 e agosto 2025". Tuttavia, il bilancio delle esportazioni cresce ulteriormente se si considerano le esportazioni iniziate già a settembre 2023: "altre 360 spedizioni di componenti di aeromobili da produttori canadesi allo stabilimento di assemblaggio F-35 della Lockheed Martin a Fort Worth, in Texas". Sono dati che fanno riflettere, soprattutto perché si mette in chiara evidenza come il Canada non solo fornisca "di tasca propria" elementi bellici utili alla "causa" genocida israeliana, ma costituisca un "corridoio di transito vitale" per lo spostamento di numerose altre spedizioni di TNT made in Ue.

Dati alla mano, il rapporto dettagliato di Arms Embargo Now parla di almeno 433 spedizioni di TNT arrivate dalla Polonia direttamente in Québec tra ottobre 2023-novembre 2025. Da qui poi i carichi avrebbero attraversato il Canada, raggiunto gli Stati Uniti e portati - quale ultima tappa - ad Israele. Non solo: esplosivimateriali infiammabili canadesi sono partiti almeno 150 volte dai magazzini degli stabilimenti "della General Dynamics di Valleyfield e Repentigny, nel Quebec, agli stabilimenti di munizioni dell'esercito americano che producono bombe MK-84 da 2000 libbre, proiettili di artiglieria da 155 mm e proiettili per carri armati da 120 mm". Materiali, com'è noto, usati per sferrare attentati contro la popolazione palestinese, e produrre bombe sganciate su Gaza. Il triangolo Canada-Usa-Israele rappresenta l'ennesima strategia di depistaggio per guadagnare dai proventi del genocidio senza che le responsabilità siano dirette ad agenti specifici.

Tutto questo, nonostante lo scorso agosto Anita Anand, ministra per gli Affari Esteri del Canada, abbia promesso di mettere una stretta ai permessi del 2024 "che avrebbero potuto consentire l'uso di componenti militari a Gaza". Una mossa, quella governativa, così commentata da Rachel Small di World Beyond War: "la sospensione (...) nel rilascio dei permessi per l'esportazione di armi è stata in gran parte un esercizio semantico concepito per ingannare l'opinione pubblica, garantendo al contempo che i produttori di armi israeliani non perdessero mai l'accesso ai beni militari canadesi".