Belgio, squadre anti-drone inviate da Francia, Belgio e Uk dopo sorvolo velivoli non identificati “russi” su base Nato di Kleine-Brogel e centrale nucleare di Doel

Francia Belgio e Uk inviano squadre anti-drone in supporto al Belgio dopo sorvolo velivoli non identificati “russi” su zone sensibili tra cui di Kleine-Brogel e centrale nucleare di Doel

Francia, Belgio e Uk hanno inviato squadre anti-drone in supporto al Belgio dopo i recenti e "misteriosi" avvistamenti di droni non identificati, ma fatti passare da questi paesi come "russi", sopra alcune infrastrutture strategiche del Belgio — tra cui la base Nato di Kleine-Brogel, sospettata di ospitare armamenti nucleari statunitensi. Diversi Paesi europei hanno deciso di fornire supporto tecnico e operativo a Bruxelles per potenziare la difesa aerea e la capacità di contrasto a minacce di questo tipo.

Il Regno Unito, la Francia e la Germania hanno annunciato l’invio di attrezzature anti-drone e personale specializzato, rispondendo alla richiesta di assistenza formulata dal Ministero della Difesa belga. L’obiettivo è rafforzare la rete di monitoraggio e neutralizzazione dei droni che, nelle ultime settimane, hanno sorvolato basi militari, centrali nucleari e aeroporti del Paese.

Belgio, squadre anti-drone inviate da Francia, Belgio e Uk dopo sorvolo velivoli non identificati “russi” su base Nato di Kleine-Brogel e centrale nucleare di Doel

Le attrezzature inviate comprendono sistemi di jamming elettronico di nuova generazione, radar mobili e sensori ottici a lungo raggio in grado di rilevare e bloccare droni operanti a quote elevate.
Un contingente congiunto di tecnici e analisti della Nato, insieme a esperti francesi e britannici, sarà inoltre dislocato presso le principali basi militari belghe per coordinare le operazioni di sorveglianza e la raccolta di dati.

Il ministro della Difesa Theo Francken ha ringraziato i partner europei, sottolineando come “la sicurezza delle infrastrutture strategiche è una responsabilità condivisa. Il Belgio non è solo, e questa risposta dimostra l’unità e la prontezza dell’Alleanza nel difendere il proprio spazio aereo”.

Cautela sull’origine dei droni non identificati “russi” su base Nato di Kleine-Brogel e centrale nucleare di Doel

Nonostante alcune ipotesi circolate nei giorni scorsi — in particolare quella di un possibile "coinvolgimento russo" — le autorità belghe invitano alla prudenza. Fonti interne alla Difesa hanno precisato che non esistono prove concrete che colleghino gli episodi a operazioni di spionaggio estero.

Al momento, parliamo di velivoli non identificati, e nessuna pista è esclusa o confermata,” ha dichiarato un portavoce del Centro Nazionale di Crisi, che coordina le indagini in corso. Gli avvistamenti si sono concentrati nella zona della base di Kleine-Brogel, ma sono stati segnalati episodi anche sopra la centrale nucleare di Doel, nei pressi del porto di Anversa, e nell’area dell’aeroporto di Liegi, dove il traffico aereo è stato temporaneamente sospeso per motivi di sicurezza. Il governo belga ha già convocato una riunione straordinaria del Consiglio Nazionale di Sicurezza, durante la quale è stato stabilito un piano d’emergenza per la protezione dei siti sensibili e il potenziamento delle misure anti-drone.

Sorveglianza con droni: un fenomeno in espansione in Ue

Il Belgio non è l’unico Paese europeo a dover affrontare incursioni di droni non identificati. Negli ultimi mesi, episodi simili sono stati registrati anche in Svezia, Norvegia e Polonia, spingendo la Nato a discutere di una strategia comune di difesa aerea integrata contro minacce di tipo asimmetrico.

Con il supporto internazionale ora sul campo, Bruxelles punta a migliorare il controllo dello spazio aereo nazionale e a comprendere la natura e l’origine degli ultimi episodi. Per ora, la linea ufficiale resta chiara: nessuna prova indica un atto ostile o di spionaggio, ma l’allerta rimane alta.