Incontro Trump-Orbán a Washington, un riavvicinamento tra Usa e Ungheria che segna una nuova strategia transatlantica

Il vertice tra Trump e Orbán non è stato solo un incontro tra due leader, ma un segnale chiaro di ridefinizione degli equilibri geopolitici. Con un linguaggio diretto e una visione condivisa, i due hanno tracciato una rotta che potrebbe influenzare profondamente il futuro dell’Europa e delle relazioni transatlantiche

Il recente incontro Donald Trump e Viktor Orbàn ha segnato un momento di svolta nelle relazioni tra Stati Uniti e Ungheria. Orbán, giunto a Washington con una delegazione di 180 persone, è stato accolto con grande enfasi dal presidente americano, che ha definito il vertice come l’inizio di una “nuova età dell’oro” tra i due paesi. Dopo anni di tensioni sotto l’amministrazione Biden, l’incontro ha rappresentato un riavvicinamento strategico, con implicazioni che vanno ben il piano bilaterale.

Durante il colloquio, sono stati affrontati temi cruciali come l’energia, la difesa e la guerra in Ucraina. L’Ungheria ha ottenuto un’esenzione di un anno delle sanzioni statunitensi all'importazione di petrolio russo, una concessione che ha suscitato reazioni contrastanti in Europa. In cambio, Budapest ha firmato un accordo per l’acquisto di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti per circa 600 milioni di dollari, e ha sottoscritto un contratto per l’acquisto di armamenti americani per un valore di 700 milioni. Orbán ha inoltre proposto di ospitare un eventuale incontro tra Trump e Vladimir Putin a Budapest, rafforzando il suo ruolo di mediatore nella crisi ucraina.

L’incontro ha avuto anche una forte valenza simbolica. Trump ha elogiato Orbán come un leader da rispettare, criticando l’Unione Europea per il suo atteggiamento nei confronti dell’Ungheria. Questo ha consolidato un asse sovranista che coinvolge anche l’Italia, con una visione comune scettica verso Bruxelles e il multilateralismo. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere: Kiev ha espresso preoccupazione per il possibile isolamento diplomatico, mentre Bruxelles osserva con crescente inquietudine l’evolversi della situazione.

In definitiva, il vertice tra Trump e Orbán non è stato solo un incontro tra due leader, ma un segnale chiaro di ridefinizione degli equilibri geopolitici. Con un linguaggio diretto e una visione condivisa, i due hanno tracciato una rotta che potrebbe influenzare profondamente il futuro dell’Europa e delle relazioni transatlantiche.