Furto al Louvre, ladro Abdoulaye N alias “Doudou Cross Bitume” cerca scuse: “Non sapevo fosse quello il museo”, inquirenti: “Sconcertante”

Abdoulaye N, 39 anni, alle spalle ha 15 precedenti penali per reati minori: piccoli furti, infrazioni al codice della strada e un passato da agente di sicurezza in musei parigini. Ora si trova in carcere con le accuse di “furto in banda organizzata” e “associazione a delinquere”

Il clamoroso furto di gioielli al Louvre continua a far discutere e ad alimentare interrogativi. Uno dei ladri, Abdoulaye N., conosciuto sui social comeDoudou Cross Bitume”, avrebbe dichiarato agli inquirenti di non sapere che stava compiendo una rapina all’interno di uno dei musei più famosi al mondo. L’uomo era convinto che il museo si trovassesolo sotto la Piramide” e che “la domenica fosse chiuso”. Una versione che gli inquirenti hanno definitosconcertante”.

Furto al Louvre, ladro Abdoulaye N alias “Doudou Cross Bitume” cerca scuse: “Non sapevo fosse quello il museo”, inquirenti: “Sconcertante”

Abdoulaye N., 39 anni, residente ad Aubervilliers nella banlieue parigina, è un ex influencer noto sui social per i suoi video in moto accompagnati da musica rap, con migliaia di visualizzazioni su TikTok e YouTube. Alle spalle, 15 precedenti penali per reati minori: piccoli furti, infrazioni al codice della strada e un passato da agente di sicurezza in musei parigini.

Il 39enne si trova ora in carcere con le accuse di “furto in banda organizzata” e “associazione a delinquere”, per il colpo messo a segno lo scorso 19 ottobre nella celebre galleria d’Apollon. Da lì è scomparso un bottino di gioielli stimato in 88 milioni di euro, tuttora introvabile.

Secondo quanto emerso, Abdoulaye N. avrebbe agito su ordine di un presuntocommittente straniero”, circostanza confermata anche dal presunto complice Ayed G. Entrambi, secondo gli inquirenti, sarebbero soltanto esecutori di un piano più vasto, forse orchestrato da una rete criminale internazionale.

Nel frattempo, “Doudou Cross Bitume è anche sotto processo a Bobigny per un episodio precedente: alcuni danneggiamenti avvenuti in un commissariato nel 2019. Dunque, una carriera criminale segnata da contraddizioni e da una giustificazione che, agli occhi degli investigatori, appare poco credibile e sempre più “sconcertante”.