Ucraina, generali Kiev inventano "gioco a punti" per attacchi contro russi: 8 punti per ferire soldato, 10 per ucciderlo, 40 per distruggere tank

Ferire un russo vale 8 punti, ucciderlo 12, distruggere un carro armato 40. Kiev "gamifica" la guerra per motivare i soldati: vite umane convertite in punteggi

Un macabro "gioco a punti" è stato inventato dai generali ucraini responsabili delle unità droni. A ogni attacco dei velivoli senza pilota andato a buon fine, una ricompensa: 8 punti per ogni soldato ferito, 10 per ogni morto, 25 per eliminare un pilota di droni, 40 per distruggere un carro armato e addirittura 120 per catturare un nemico russo vivo.

Ucraina, generali Kiev inventano "gioco a punti" per attacchi contro russi: 8 punti per ferire soldato, 10 per ucciderlo, 40 per distruggere tank

Nel conflitto ucraino, la guerra si è trasformata in un vero e proprio videogame. Secondo un’inchiesta del New York Times, Kiev ha introdotto un sistema a punti che premia le unità di droni per ogni attacco riuscito contro le forze russe. Ogni obiettivo colpito vale un punteggio preciso: ferire un soldato russo assegna otto punti, ucciderlo dodici, eliminare un pilota di droni ne vale venticinque, mentre la distruzione di un carro armato ne garantisce quaranta. Il premio massimo, una sorta di “jackpot” macabro, è la cattura viva di un nemico: centoventi punti.

Il sistema, operativo dal 2024, è stato ideato dal Ministero per la Trasformazione Digitale guidato da Mykhailo Fedorov e si basa su una competizione tra reparti, che inviano i video dei loro attacchi a un ufficio centrale di Kiev. Un team di analisti verifica timestamp e distruzioni per assegnare i punteggi. Le unità più “efficienti” possono poi convertire i punti in crediti su un portale chiamato Brave1 Market, una sorta di Amazon militare interno dove acquistano nuovi droni, componenti e materiali bellici prodotti in Ucraina.

È un gioco brutale: vite umane trasformate in punti”, ha ammesso “Stun”, comandante di un reggimento di droni noto come Achilles. Ma la leadership ucraina difende il sistema, sostenendo che serve a mantenere alta la motivazione dei soldati dopo oltre tre anni di guerra. “Se questo aiuta il nostro esercito a fermare il nemico, allora lo sosterremo”, ha dichiarato Fedorov.

Il meccanismo ricorda la logica dei videogiochi di guerra: classifiche, premi digitali e un costante incentivo alla performance, applicati però a un conflitto reale. L’iniziativa, pur considerata “innovativa” da alcuni analisti militari, solleva gravi interrogativi etici. La competizione introduce una pericolosa deumanizzazione del nemico, trasformando la guerra in un torneo tra dronisti.