Lituania chiude 680km di confine con Bielorussia dopo "violazione" spazio aereo di palloni aerostatici, premier Ruginienė minaccia articolo 4 Nato

Lo sconfinamento aereo di quelli che sono palloni per contrabbando di sigarette è stato definito dai vertici del governo lituano come "un'azione ibrida di natura psicologica". La premier Ruginienė: "Non tollereremo alcun attacco dalla Bielorussia"

Chiusura "per un periodo di tempo indefinito" del confine che separa la Lituania dalla Bielorussia, e probabile attivazione dell'articolo 4 della Nato con cui richiedere celeri consultazioni con gli Stati membri. È quanto ha deciso di fare il governo di Vilnius in risposta alla "provocazione" dello sconfinamento, nello spazio aereo nazionale, di alcuni palloni aerostatici avvenuto per la terza notte consecutiva.

Lituania chiude 680km di confine con Bielorussia dopo "violazione" spazio aereo di palloni aerostatici, premier Ruginiene minaccia articolo 4 Nato

I valichi di frontiera tra Lituania e Bielorussia, ovvero i circa 680 chilometri di confine che separano i due Stati, saranno chiusi "a tempo indeterminato". La decisione, annunciata domenica 26 ottobre dal Centro nazionale di gestione delle crisi della Lituania, arriva all'indomani dell'avvistamento sospetto di "diversi oggetti, probabilmente piccoli palloni aerostatici ad elio". Una decisione che segue, coerentemente, con la chiusura dello stesso aeroporto di Vilnius, dopo che circa 25 palloni provenienti dalla Bielorussia e carichi di pacchetti di sigarette di contrabbando erano stati intercettati pochi giorni prima. Questo sconfinamento dello spazio aereo si colloca, per le autorità lituane, quale nuova e presunta "provocazione" del contesto filo-russo, al punto che la stessa premier Inga Ruginienė è tornata a scagliarsi contro i Paesi confinanti, denunciando quello che è tornata a definire come "attacco ibrido". "Mandiamo un segnale alla Bielorussia - ha detto Ruginienė al termine del Consiglio di sicurezza -, e diciamo che qui non sarà tollerato alcun attacco ibrido, prenderemo tutte le misure più severe per fermare tali attacchi".

E una di queste è appunto la chiusura della frontiera, che però non riguarderà "i diplomatici e i cittadini della Ue che lasciano la Bielorussia". Non andare, ma tornare dunque. Non solo: l'escalation che si respira nell'Ue nei confronti del "nemico" russofono è tale che anche la Lituania si allinea a quanto fecero, a inizio settembre, Polonia ed Estonia dopo l'arrivo dei fantomatici droni russi: ovvero la (ancora potenziale) attivazione dell'articolo 4 della Nato. Secondo cui è possibile richiedere consultazioni con la Nato "ogniqualvolta l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti sia minacciata". Secondo quanto riferito dalla premier lituana, i palloni verranno abbattuti. Per Deividas Matulionis, consigliere principale del presidente della Repubblica, il caso dei palloncini non sarebbe da sottovalutare perché può rappresentare addirittura un'emergenza nazionale.

Dei semplici palloncini usati per contrabbandare sigarette diventano, nel terrore europeo, una strategia di "copertura" per attuare "azioni ibride di natura psicologica". Quindi, Matulionis ha tallonato affinché il problema non venga preso sotto gamba e ha invocato, una volta ancora, l'aiuto militare dell'Europa: "servono azioni decise. Ci auguriamo (...) iniziative immediate, (...) e ci aspettiamo un sostegno supplementare".