Israele "estrae sperma dai cadaveri dei soldati per permettere l'inseminazione artificiale e la prosecuzione delle famiglie, boom dal 7 ottobre 2023"
La riproduzione assistita postuma con prelievo di sperma prevede l’incisione del testicolo, la rimozione di un pezzo di tessuto, l’isolamento delle cellule spermatiche vive e il loro congelamento
Israele estrae sperma dai cadaveri dei soldati per permettere l'inseminazione artificiale e la fecondazione, consentendo una prosecuzione delle famiglie nonostante la morte in guerra di alcuni loro componenti. Questa pratica sarebbe aumentata notevolmente dal 7 ottobre 2023 e sarebbero anche cambiate le regole visto l'aumento dei decessi tra i soldati delle Idf, Forze di Difesa dell'esercito israeliano, fra i quali compaiono molti giovani.
Se il militare morto non ha una compagna, sarebbero i genitori a fare richiesta di estrazione dello sperma, mettendo poi un annuncio per cercare una donna che decida di avere un figlio con il seme prelevato.
Israele "estrae sperma dai cadaveri dei soldati per permettere l'inseminazione artificiale"
Dal 7 ottobre 2023, c'è stato un aumento nel numero di prelievi di sperma sui cadaveri dei soldati. Sono inoltre state modificate le linee guida che regolamentavano questa pratica, in precedenza poco usata, per renderle più morbide.
La riproduzione assistita postuma – più nota con l’acronimo PAR, da “Posthumous Assisted Reproduction” – è una tecnica che prevede il prelievo di sperma, ovuli o embrioni prima o subito dopo la morte di una persona e la successiva crioconservazione del campione, tramite il congelamento a -196 °C in azoto liquido. Nel caso dell’estrazione di sperma da un morto, la PAR prevede che venga effettuata la biopsia sul cadavere, l’incisione del testicolo, la rimozione di un pezzo di tessuto, l’isolamento delle cellule spermatiche vive e il loro congelamento. Per migliorare la percentuale di successo della pratica, il prelievo deve essere eseguito entro 24-48 ore dalla morte.
Introdotta a metà degli anni Novanta, in Israele l’estrazione dello sperma post mortem non è regolata da una legge ma da una serie di direttive, emanate nel 2003 dalla procura generale per dare indicazioni ai tribunali su come accogliere le richieste.
Inizialmente queste linee guida stabilivano che, per accedere alla PAR, la moglie o la partner abituale del defunto potessero presentare richiesta direttamente all’ospedale o a una clinica della fertilità. Si escludeva che la richiesta fosse fatta dai genitori del defunto. Le crescenti richieste di questi ultimi, soprattutto da parte di genitori di giovani soldati morti, e la pressione di alcune associazioni hanno portato via via alla produzione di un’estesa giurisprudenza favorevole e all'ampliamento dell’applicazione della PAR.
La richiesta di estrazione sperma sui cadaveri dei soldati da parte dei genitori
Israele è l’unico paese a consentire l’estrazione di sperma post mortem anche senza consenso preventivo, ma semplicemente in assenza di un’obiezione esplicita e dimostrabile, facendo affidamento sul desiderio della persona morta – presunto o sottinteso – riferito da chi presenta la richiesta.
Nonostante le linee guida parlassero solo di mogli o partner abituali, anche i genitori dei defunti hanno potuto fare richiesta di accesso alla PAR, passando però dalla richiesta a un tribunale. Dopo l’inizio della guerra a Gaza, però, il ministero della Salute ha modificato temporaneamente le regole, sospendendo la norma che imponeva il passaggio dai tribunali. È stata istituita un’unità speciale tra l’IDF e gli ospedali che ospitano le banche del seme, per offrire alle famiglie dei soldati questa opzione e avviarla il più rapidamente possibile. Questa unità lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
La storia della regista israeliana Shaylee Atary e l'aumento dei casi dopo il 7 ottobre 2023
L’11 ottobre del 2023 la regista israeliana Shaylee Atary, sopravvissuta con la figlia di un mese all’attacco di Hamas del 7 ottobre, chiese al governo di recuperare il più rapidamente possibile il cadavere del marito, l’attore e regista Yahav Winner, per estrarne lo sperma e avere così la possibilità di "continuare a far crescere la famiglia". Fece pubblicamente la richiesta, aggiungendo che "molte donne israeliane" stavano tentando di fare la stessa cosa con i loro mariti e figli morti.
Il cadavere di Winner non fu recuperato in tempo, ma dall’attacco del 7 ottobre 2023 e dall’inizio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, secondo i dati del ministero israeliano della Salute è stato estratto lo sperma dai cadaveri di più oltre 200 uomini in vista di una successiva inseminazione o fecondazione.
In una loro recente ricerca, come rivela IlPost, le studiose e attiviste Maddalena Fragnito dell’Università degli Studi Roma Tre e Federica Timeto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sostengono che la promozione e legalizzazione di questa pratica abbia "a che fare con la preservazione genetica del popolo ebraico: con le strategie demografiche per la sopravvivenza dello stato ebraico e con la sua espansione".
I Paesi in cui l'estrazione dello sperma è vietata
Molti paesi non hanno normative specifiche sulla PAR. Alcuni la vietano esplicitamente, come Francia, Germania e Svezia. Nei Paesi in cui è consentita, come Canada e Regno Unito, sono previste alcune regole fra cui il preventivo consenso scritto della persona coinvolta.