Flotilla, la denuncia per tortura dell’attivista Antonio La Piccirella contro Israele: “Violenza fisica, metallo nel pane, bevuta acqua del wc"
Secondo quanto denunciato dal legale di La Piccirella, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, il trattamento ai danni degli attivisti sarebbe iniziato già all’arrivo al porto israeliano, subito dopo l’abbordaggio della Flotilla da parte dei militari
Antonio La Piccirella, uno degli attivisti italiani che hanno partecipato alla missione per Gaza della Global Sumud Flotilla, ha presentato alla procura di Roma una nuova denuncia contro Israele. Nell’atto, che integra quello depositato nelle scorse settimane, si ipotizzano gravi violazioni dei diritti umani e il reato di tortura da parte delle autorità israeliane dopo l’abbordaggio e il successivo trasferimento in carcere degli attivisti. L’esposto racconta di violenze fisiche, condizioni di detenzione disumane, acqua imbevibile dal wc e addirittura pezzi di metallo trovati nel pane distribuito ai prigionieri.
Flotilla, la denuncia per tortura dell’attivista Antonio La Piccirella contro Israele: “Violenza fisica, metallo nel pane, bevuta acqua del wc”
Secondo quanto denunciato dal legale di La Piccirella, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, il trattamento ai danni degli attivisti sarebbe iniziato già all’arrivo al porto israeliano, subito dopo l’abbordaggio della Flotilla da parte dei militari. Dopo essere stati identificati, i soldati avrebbero perquisito gli attivisti “imprimendo gratuita violenza fisica, motivo per cui ad alcuni attivisti è stato rotto un braccio”.
I militari li avrebbero poi ammanettati con le mani dietro la schiena, costringendoli a stare prima “piegati faccia a terra e poi in ginocchio per ore sotto il sole, impedendogli di muoversi e di parlare, dando dei colpi sulla testa a chi si rifiutava”.
Una volta trasferiti in carcere, le condizioni sarebbero peggiorate. La Piccirella racconta di essere stato rinchiuso con altre 11 persone in una stanza con appena 6 letti, costringendo metà del gruppo a dormire a terra. “Durante la prima notte – scrive il legale – è stato privato del sonno e sottoposto a pratiche della deprivazione sensoriale”.
Gli attivisti, secondo quanto riportato nella denuncia, sarebbero stati obbligati a bere l’acqua del bagno, “di colore opaco, non essendo acqua corrente”, e a mangiare “cibo rancido”.
L’avvocato Rossi Albertini aggiunge inoltre che “sia La Piccirella che altri attivisti hanno avuto una costante sensazione di stordimento e stato confusionale nei giorni di detenzione, e hanno a tal fine ipotizzato che il cibo agli stessi somministrato o l’acqua del lavandino contenesse qualche sostanza medicinale”.
Tra i particolari più inquietanti, l’attivista riferisce di aver trovato “scaglie di metallo di circa 1 cm nel pane che gli è stato portato”.