Ucraina, Parolin a Trump: “Spero trovi una via d’uscita anche per Kiev”, monito Mosca su invio Tomahawk: “Contiamo su buon senso Usa”
“Avendo chiuso il capitolo a Gaza, spero che possa dedicarsi maggiormente a cercare una via di uscita all'Ucraina”. Così il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento a Palazzo Borromeo, risponde ai giornalisti sull’eventualità di un intervento del presidente statunitense Donald Trump nel conflitto ucraino
Dopo il “piano di pace” per Gaza, gli occhi della diplomazia internazionale tornano puntati sull’Ucraina. Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, auspica un rinnovato impegno degli Stati Uniti per una soluzione politica alla guerra. Intanto, da Washington arrivano nuove dichiarazioni sul sostegno militare a Kiev, mentre Mosca lancia un monito contro la possibile fornitura di missili a lungo raggio Tomahawk: “Contiamo su buon senso Usa”.
Ucraina, Parolin a Trump: “Spero trovi una via d’uscita anche per Kiev”, monito Mosca su invio Tomahawk: “Contiamo su buon senso Usa”
“Avendo chiuso il capitolo a Gaza, spero che possa dedicarsi maggiormente a cercare una via di uscita all'Ucraina”. Così il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento a Palazzo Borromeo, risponde ai giornalisti sull’eventualità di un intervento del presidente statunitense Donald Trump nel conflitto ucraino. Un auspicio che si inserisce in un contesto diplomatico delicato, con l’Europa e la Santa Sede che da tempo spingono per riaprire i canali del dialogo tra Mosca e Kiev.
Sul fronte opposto, dagli Stati Uniti giunge un messaggio di fermezza. “Un meccanismo fondamentale per raggiungere la pace in Ucraina è l'elenco delle priorità della Nato per l'Ucraina o l'iniziativa di finanziamento Purl. Si tratta di un processo rigoroso che finora si è dimostrato efficace. Gli alleati affermano spesso che la sicurezza dell'Ucraina è sinonimo di sicurezza europea. Ebbene, è giunto il momento che tutti i paesi della Nato traducano le parole in azioni concrete sotto forma di investimenti: tutti i Paesi seduti a questo tavolo, senza scrocconi”. È quanto ha dichiarato il segretario della Guerra Usa Pete Hegseth, rivolgendosi al Gruppo di contatto guidato da Londra e Berlino.
Toni ben più duri arrivano da Mosca. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha infatti ammonito che la possibile consegna di missili Tomahawk da parte di Washington all’Ucraina “comporterà una pericolosa escalation nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti e sposterà la situazione su un altro terreno”.
“Non abbiamo richiesto un incontro per convincere l'amministrazione statunitense che si tratta di un passo molto pericoloso. Partiamo dal presupposto che ci siano persone intelligenti ed esperte che capiscono tutto perfettamente, perché questo sposterà la situazione su un terreno completamente diverso”, ha aggiunto Lavrov in un’intervista al quotidiano Kommersant.