L'ombra del Mossad sulla morte di Nathi Mthethwa, ambasciatore sudafricano in Francia deceduto dopo esser "caduto da finestra di un hotel"

La famiglia di Mthethwa ha dichiarato che troverà pace solo quando conoscerà la causa esatta della morte. Ma la pace potrebbe non arrivare mai

Nathi Mthethwa precipita dal 22° piano di un hotel. La mattina del 30 settembre 2025, una guardia di sicurezza dell'Hyatt Regency di Parigi fa una scoperta agghiacciante nel cortile interno dell'hotel: il corpo senza vita di un uomo, precipitato da grande altezza.

Chi era Nkosinathi Emmanuel "Nathi" Mthethwa?

58 anni, ambasciatore del Sudafrica in Francia. La versione ufficiale parla di suicidio. Ma in questa storia, nulla è come sembra. Il teatro dell'operazione, Parigi, è storicamente uno dei centri operativi più importanti del Mossad. Nel 1965 ospitava la stazione più significativa dell'intelligence israeliana nell'Europa occidentale, da dove venivano gestiti agenti e contatti provenienti dai Paesi arabi. Un funzionario dell'intelligence francese ha ammesso apertamente: "La città è il parco giochi del Mossad" (Le Monde, "L'ombre du Mossad plane sur Paris", luglio 2018). La capitale francese ha visto cadere, uno dopo l'altro, esponenti politici palestinesi e oppositori di Israele. Il 6 aprile 1973, Basil Al Kubaisi, professore di diritto all'Università Americana di Beirut, fu abbattuto a Parigi mentre tornava a casa dopo cena, colpito 12 volte da agenti del Mossad. Secondo la polizia, i proiettili erano "accuratamente raggruppati attorno al suo cuore e nella sua testa". Nel 1992, Atef Bseiso, alto funzionario dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, fu assassinato fuori dal suo hotel a Montparnasse. L'omicidio avvenne poche ore dopo un incontro segreto con il controspionaggio francese. Il quotidiano francese Le Monde ha rivelato che l'assassinio dell'alto funzionario di Hamas, Mahmoud al-Mabhouh, a Dubai nel 2010, fu pianificato da una stanza del Campanile Hotel nel 13° arrondissement di Parigi.

Il contesto che inquieta: il Sudafrica contro Israele

Quello che rende la morte di Mthethwa particolarmente sospetta è il ruolo assunto dal suo Paese sulla scena internazionale. Il Sudafrica nel dicembre 2023 ha denunciato lo Stato di Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia, accusandolo di genocidio contro i gazawi. La Corte ha stabilito nel gennaio 2024 che è "plausibile" che Israele abbia commesso genocidio, ordinando a Tel Aviv di adottare tutte le misure per prevenire atti genocidiari. Il Sudafrica ha depositato la sua memoria presso la Corte il 28 ottobre 2024: oltre 750 pagine di testo e più di 4.000 pagine di prove e allegati. Il caso ha attirato l'adesione di numerosi Paesi - Bolivia, Irlanda, Belize, Brasile - trasformandosi in una crociata internazionale contro le azioni di Israele a Gaza. Netanyahu ha reagito con durezza. "Nessuno ci fermerà, nemmeno L'Aia", ha dichiarato il Primo Ministro israeliano dopo le udienze alla Corte.

Le circostanze sospette

La versione ufficiale presenta elementi che sollevano più domande che risposte. Mthethwa aveva prenotato una camera al 22° piano circa dieci giorni prima. La finestra sigillata era stata forzata con un paio di forbici rinvenute sulla scena. Le autorità francesi sostengono che le indagini preliminari suggeriscono un atto deliberato senza coinvolgimento di terzi, senza segni di colluttazione. Ma gli esperti di intelligence conoscono i metodi del Mossad. Documenti declassificati rivelano che negli anni '70 il Mossad inviava rapporti di disinformazione ai servizi di intelligence europei per deflettere la responsabilità degli omicidi (Aviva Guttmann, "Manipulating Friends: Mossad's Covert Operations and Disinformation in Europe" - Sage Journals, 2025). L'agenzia israeliana segnalava metodi di uccisione che erano tipici delle proprie operazioni, attribuendoli ai palestinesi (come d'altronde è fin troppo noto che Il Mossad ha usato autobombe per eliminare obiettivi palestinesi e libanesi già negli anni '70, il caso più noto è l'attentato a Beirut del 1985 contro Sheikh Fadlallah, attribuito alla CIA, che uccise 80 civili).

Una rete segreta di servizi di intelligence occidentali, denominata "Kilowatt" (TRT Global - "Exposed: Role of Western spy network in 1970s assassination of Palestinians in Europe", 16 maggio 2025), fornì al Mossad informazioni chiave che permisero l'assassinio di palestinesi in tutta Europa negli anni '70. La cooperazione tra intelligence alleate e Israele non è mai cessata. Mthethwa aveva originariamente prenotato la stanza per il 27-28 settembre, ma poi posticipò la prenotazione a lunedì 29 settembre (IOL News - "Nathi Mthethwa's final days in Paris: Details revealed on how the Paris hotel was 

booked", 3 ottobre 2025). Perché questo cambio? Chi sapeva dei suoi spostamenti? Su piattaforme di social media è emersa una coincidenza inquietante: il giorno prima della morte di Mthethwa, Netanyahu aveva dichiarato in una conferenza stampa sul piano di "pace" per Gaza che le cause legali contro Israele presso la CPI e la CIG dovevano cessare.

Il Mossad e la "licenza di uccidere"

Secondo ex-agenti e giornalisti investigativi che hanno studiato il Mossad, l'agenzia israeliana dispone di unità d'élite specializzate in operazioni di eliminazione mirate, per dirla in modo elegante. Così come su accennato, nel 1992, Atef Bseiso (ufficiale di collegamento dell'Organizzazione per la Liberazione della PalestinaOLP - con le agenzie di intelligence straniere), fu ucciso a Parigi con due-tre colpi alla testa mentre si chinava per far uscire un amico dal sedile posteriore dell'auto. Gli assassini erano due uomini che sembravano skinhead. In due ore, tutti i membri del team avevano lasciato il Paese. L'omicidio avvenne significativamente poche ore dopo un incontro di Bseiso con il controspionaggio francese, nel momento in cui l'OLP stava intensificando i suoi contatti con le agenzie di intelligence occidentali; assassinio legato all'intento dello Stato sionista e occupante di Israele di bloccare il crescente riconoscimento internazionale dell'OLP. Il modus operandi è sempre lo stesso: eliminare chi danneggia gli interessi di Israele, fare sembrare altro, lasciare il Paese prima che le indagini partano.

L'inchiesta sudafricana: cercare la verità o insabbiare?

Il Sudafrica ha inviato una squadra investigativa di cinque agenti della SAPS, guidata dal generale Bongani Maqashalala, per collaborare con le autorità francesi. Ma quanto può essere indipendente un'indagine quando documenti storici dimostrano che le agenzie di intelligence europee hanno collaborato con il Mossad nelle sue campagne di assassinio, mostrando "condanna ufficiale ma collaborazione segreta" (Oxford Academic - Aviva Guttmann - storica specializzata in strategia e intelligence presso l'Aberystwyth University, "Mossad's Accomplices: How Israel Relied on Foreign Intelligence Agencies to Organise its Killing Campaigns" - The English Historical Review, 22 maggio 2025)?

La famiglia di Mthethwa ha dichiarato che troverà pace solo quando conoscerà la causa esatta della morte. Ma la pace potrebbe non arrivare mai.

C'è un messaggio in questa morte, che risuona forte e chiaro nelle cancellerie di tutto il mondo: chi sfida Israele sulla scena internazionale lo fa a proprio rischio e pericolo. Parigi, con la sua storia di omicidi politici mai completamente risolti, è il luogo perfetto per mandare un avvertimento: la finestra forzata, le forbici, il messaggio alla moglie, l'assenza di testimoni. Tutto troppo perfetto, tutto troppo pulito. Proprio come nelle operazioni che il Mossad ha condotto per decenni nella capitale francese. Nathi Mthethwa sapeva troppo, rappresentava troppo, minacciava troppo. Suicidio? In un hotel di Parigi, città che l'intelligence francese stessa definisce "il parco giochi del Mossad", il dubbio è più che legittimo: come minimo è doveroso.

Di Eugenio Cardi