Dazi, Trump apre a Pechino: "Xi ha avuto un momento difficile, Usa vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla né depressione per il suo paese"
Una linea apparentemente più dialogante, che tuttavia non esclude un approccio più duro, come previsto dalla strategia di "deal making" del tycoon. A confermarlo è stato il vicepresidente JD Vance: «Donald Trump è pronto a essere un negoziatore ragionevole con la Cina, ma se Pechino dovesse rispondere negativamente, ha più carte da giocare»,
Dopo le restrizioni imposte da Pechino sull’export di terre rare e tecnologie avanzate, Washington ha risposto minacciando un dazio del 100% sulle importazioni cinesi. In un momento di crescente frizione, il presidente americano Donald Trump ha però cercato di gettare acqua sul fuoco, pubblicando un messaggio conciliatorio sul suo social Truth: «Non preoccupatevi per la Cina, andrà tutto bene. Il rispettatissimo presidente Xi ha appena attraversato un brutto momento. Non vuole una depressione per il suo Paese, e nemmeno io. Gli Stati Uniti vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla», ha scritto Trump.
Dazi, Trump apre a Pechino: "Xi ha avuto un momento difficile, Usa vogliono aiutare la Cina, non danneggiarla né depressione per il suo paese"
Una linea apparentemente più dialogante, che tuttavia non esclude un approccio più duro, come previsto dalla strategia di "deal making" del tycoon. A confermarlo è stato il vicepresidente JD Vance, intervistato da Fox News: «Donald Trump è pronto a essere un negoziatore ragionevole con la Cina, ma se Pechino dovesse rispondere negativamente, ha più carte da giocare», ha detto. Alla domanda se tra le opzioni ci fosse anche l’espulsione delle aziende cinesi dal mercato americano, Vance ha risposto: «Trump è pronto a tutto».
La replica di Pechino non si è fatta attendere. In una nota diffusa dal ministero del Commercio, la Cina ha accusato gli Stati Uniti di aver «gravemente compromesso» il clima dei negoziati bilaterali, definendo l'annuncio dei nuovi dazi «un tipico esempio di doppi standard». «Da tempo gli Stati Uniti abusano del concetto di sicurezza nazionale e delle misure di controllo sull’export, adottando pratiche discriminatorie verso la Cina», ha dichiarato un portavoce.
«Minacciare la Cina con dazi elevati non è il modo giusto di dialogare. La nostra posizione è chiara: non vogliamo una guerra commerciale, ma non la temiamo», ha aggiunto il rappresentante cinese, annunciando “misure corrispondenti” in caso di ulteriori pressioni da parte americana.