Flotilla, l'Italia abbandona le imbarcazioni a 150 miglia da Gaza, fregata Alpino si ritira, rimane scorta Marina militare Spagnola e Turca

Dopo il messaggio, l’Alpino si sarebbe progressivamente allontanata dal convoglio, lasciando le altre imbarcazioni proseguire con il supporto delle marine turca e spagnola. Intanto, per le quattro del mattino, è stata concordata un’esercitazione di tutte le barche per simulare la gestione di un eventuale abbordaggio, uno scenario considerato altamente probabile

La decisione è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, quando la fregata Alpino della Marina italiana ha comunicato via radio la sua intenzione di non oltrepassare il limite delle 150 miglia nautiche da Gaza. Un passo che segna l’abbandono dell’Italia dalla missione di accompagnamento della Global Sumud Flotilla, la flottiglia internazionale che sta navigando verso le coste palestinesi di Gaza. Restano invece operative le unità navali di Spagna e Turchia, che continueranno, per ora, a scortare le imbarcazioni.

Flotilla, l'Italia abbandona le imbarcazioni a 150 miglia da Gaza, fregata Alpino si ritira, rimane scorta Marina militare Spagnola e Turca

Il messaggio, trasmesso sul canale 16 – quello dedicato alle emergenze – è arrivato poco dopo le sei del pomeriggio. “A tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Vi informiamo che siete a 190 miglia nautiche da Gaza”. Una comunicazione chiara, seguita da ulteriori dettagli sul percorso: “Vi informiamo che con questa rotta e velocità alle ore 2 di domani primo ottobre vi troverete a 150 miglia da Gaza. La nave Alpino non supererà questo limite. Da ora fino alle 150 miglia la nave Alpino sarà in grado di recuperare personale che volesse trasferirsi a bordo”.

Dopo il messaggio, l’Alpino si sarebbe progressivamente allontanata dal convoglio, lasciando le altre imbarcazioni proseguire con il supporto delle marine turca e spagnola. La scelta ha acceso le polemiche tra i partecipanti italiani alla Flotilla. Nella chat interna qualcuno ha commentato con amarezza: “Quindi l’Italia riconosce le 150 miglia come acque territoriali israeliane, ottimo”.

Intanto, per le quattro del mattino, è stata concordata un’esercitazione di tutte le barche per simulare la gestione di un eventuale abbordaggio, uno scenario considerato altamente probabile. Secondo fonti israeliane, infatti, l’esercito dello Stato ebraico avrebbe già predisposto un piano: intercettare la Flotilla con droni volanti e subacquei, trasferire tutti gli equipaggi su un’unica unità militare e trasportarli in Israele, dove verrebbero trattati come immigrati irregolari e successivamente deportati.