Danimarca, fondo pensionistico AkademikerPension da $24,77mln esclude Israele e società di Tel Aviv, Ceo Holst: "Stop finanziare genocidio Gaza"

Il fondo pensionistico danese AkademikerPension taglia i legami con Israele: niente più investimenti statali a causa di guerra, occupazione e violazioni umanitarie

Il fondo pensionistico danese AkademikerPension, che gestisce circa 24,77 milioni di dollari, ha deciso di escludere Israele e tutte le società di Tel Aviv dal suo portafoglio. Il Ceo del fondo, Jens Munch Holst, ha dichiarato: "Basta finanziare il genocidio a Gaza, Israele non rispetta i diritti umani più basilari".

Danimarca, fondo pensionistico AkademikerPension da $24,77mln esclude Israele e società di Tel Aviv, Ceo Holst: "Stop finanziare genocidio Gaza"

Il fondo pensionistico danese AkademikerPension, che gestisce circa 157 miliardi di corone danesi (24,77 miliardi di dollari) destinati a insegnanti e docenti universitari, ha annunciato di aver escluso lo Stato di Israele e le imprese controllate dal governo dal proprio universo di investimenti. La decisione arriva in seguito al genocidio in corso a Gaza e alla continua espansione degli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania.

Secondo l’amministratore delegato Jens Munch Holst, l’operazione militare israeliana non rispetta i principi internazionali di proporzionalità, protezione dei civili e accesso agli aiuti umanitari. “Questa è una valutazione della capacità dello Stato di Israele di sostenere i diritti umani”, ha dichiarato Holst a Reuters, precisando che al momento il fondo non detiene più alcuna posizione in titoli di Stato israeliani né in società statali.

Il passo di AkademikerPension si inserisce in un trend più ampio: soltanto poche settimane fa, anche il fondo sovrano norvegese da 2 mila miliardi di dollari – il più grande al mondo – aveva annunciato il disinvestimento da diversi gruppi bancari israeliani coinvolti nel finanziamento di colonie nei territori occupati.

La decisione danese arriva mentre a Gaza la catastrofe umanitaria raggiunge livelli senza precedenti. Secondo le autorità sanitarie locali, oltre 67 mila palestinesi – in gran parte civili – sono stati uccisi o risultano dispersi sotto le macerie dall’inizio della guerra. L’Onu ha denunciato la diffusione della carestia, mentre organizzazioni internazionali accusano Israele di bloccare gli aiuti e di violare sistematicamente i diritti della popolazione civile.

La Corte Internazionale di Giustizia ha già stabilito nel 2024 che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi e l’espansione delle colonie sono illegali e devono cessare immediatamente, un pronunciamento che Tel Aviv ha respinto definendolo “fazioso e infondato”.

Con il disinvestimento, AkademikerPension intende inviare un segnale politico forte: non finanziare uno Stato che, secondo la sua analisi, si rende responsabile di crimini contro la popolazione civile. Per molti osservatori, questa mossa potrebbe spingere altri fondi europei a seguire l’esempio, intensificando la pressione economica e morale su Israele affinché ponga fine alla guerra e all’occupazione dei territori palestinesi.